Appunti del Forum Della Comunicazione 2011

Lo scorso 7 e 8 Giugno si è svolto il 4° Forum della Comunicazione, promosso da Comunicazione Italiana, con lo slogan "Chi non comunica scompare".
E' stata un'edizione molto interessante, a mio avviso, sia per la qualità degli interventi, sia per la proposta di contenuti e di riflessioni.
Durante la sessione plenaria infatti si è discusso di molti temi insieme a Giuliano Noci, Carlo Infante e molti altri esperti del settore della comunicazione.

La sessione è iniziata con alcune percentuali sull'importanza della comunicazione (il 61% dice che è molto importante, ma il 25% è senza opinione) ma ancora la strada è lunga.
Parlando di Imprese, Giuliano Noci ha individuato 4 punti su cui ha costruito un' importante tavola rotonda analizzando alcuni modelli.

Modello di Joshi e Hassens (2008)
Il modello mostra come la Brand Equity è fondamentale per supportare le vendite e quindi bisogna porre l'enfasi sugli assetti intangibili dell'azienda per attrarre nuovi talenti. Sempre più spesso le persone che intendono lavorare per una grande azienda danno molta importanza all'immagine dell'azienda.

"I talenti sono ricercatissimi... Google ha un problema di talenti perché vanno a Facebook e Twitter che hanno maggiore Brand Equity"

Il modello di Corrado, Hulten e Sichel (2006)
Gli investimenti in Brand Equity, servono non solo verso l'esterno, ma anche verso l'interno, perchè forniscono motivazione, senso di appartenenza, riconoscibilità sociale, etc.. e infine provocano maggiore Produttività all'azienda.

Torino e i 150 anni di Italia
Una piccola parentesi su Torino e i festeggiamenti per il 150° Anno dell' Unità d' Italia e l'importanza di saper comunicare il Sistema Paese.

Poi Paolo Torchetti, ha parlato della differenza tra ieri e oggi, tra mondo 1.0 e mondo 2.0:
"Non si comunicava nel mondo 1.0 adesso disponiamo di molti più strumenti che non siamo abituati ad usare e nemmeno i professionisti sono abituati"

Ma la domanda è: Il rapporto è cambiato, sarà amore per sempre? Vero: c'è una tendenza ad andare verso i social, ma non c'e un interlocutore, ovvero, gli utenti di internet che usano questo strumento con consapevolezza ancora non sono una massa critica e non si prefigurano come interlocutore ideale per l'impresa.

Poi sono stati mostrati alcuni video molto provocatori:
"Made in china, Made with china" è un video che cambia paradigma della percezione del Made in China, nel senso che fino ad oggi siamo stati abituati a vedere i prodotti cinesi come scarsi di qualità, ma il video focalizza l'attenzione su come la realizzazione cinese è in realtà progettata nei paesi avanzati, segno quest'ultimo che la qualità c'è e che molti di noi comprano prodotti cinesi, senza saperlo o senza fare attenzione alla qualità.
Questo video è un bell'esempio di come una nazione come la Cina, si sta risollevando agli occhi del mondo, cercando di riscattarsi dalla reputazione avuta fino adesso.

Ma anche il Brasile, risponde a suo modo lanciando un'edizione del famoso gioco Angry Birds nella versione "Rio" voluta dall'agenzia del turismo brasiliano

Ancora, il vino Cileno, splendido esempio di coordinamento della promozione di un prodotto locale.

Domenico Arcuri, di Invitalia, ci ha parlato di Matera, che è uno straordinario esempio di recupero urbano per via dei famosi Sassi e ha aggiunto che

"siamo bravi a lamentarci ma non siamo bravi a fare le cose, la promozione del prodotto (vini, ndr) in Sicilia è stata fatta 10 anni fa e adesso difettiamo di comunicazione, che sta sempre diventando la vera marcia in più dei cugini francesi. In passato, -aggiunge-, abbiamo comunicato forse troppo ma non sapevamo cosa comunicavamo. Ci siamo convinti noi stessi di cose che non esistono mentre i competitor hanno fatto molte cose.
Vendere un sistema territoriale è come vendere un paio di scarpe, se fanno schifo è assurdo comunicarle"
.

Come è messo il sistema Italia?

La percezione dell'eccellenza italiana nel BRIC è soprattutto ricordata per Moda, Agroalimentare e Automobili

La dimostrazione ultima del fatto che non sappiamo comunicare in Cina viene dal fatto che i cinesi confondono l'eccellenza italiana con Luis Vuitton e Chanel e aggiungono anche "Pizza" e "Spaghetti", ai loro Brand Preferiti. Questo dimostra che siamo davvero messi male per quanto riguarda la comunicazione verso la Cina. Abbiamo perso corona e scettro e chi pensa che siamo ancora leader mondiali di Stile (dove ancora ci è rimasta un pò la speranza) e Qualità della Vita si sbaglia di grosso (siamo tra il 3° e il 4° posto rispetto ai nostri competitor europei).

Un altro caso che è stato proposto per una riflessione è stato quello dell' olio Olivoilà, l'olio più conosciuto in Cina e venduto anche in India e Bangladesh. E' stato mostrato un video per certi versi abbastanza innovativo ma è un mix di musica spagnola, Santorini e parole che richiamano quelle italiane (incomprensibili), ma dalle vendite abbiamo capito che è stato un successone e che hanno capito come comunicare. E soprattutto il grande monito per noi Italiani è quello che non siamo dei bravi esportatori e se continuiamo così perderemo questi mercati importantissimi e alla fine loro non avranno un motivo per acquistare i nostri prodotti, anzi, stanno sempre più spesso producendo le loro specialità.

Sfide per il futuro
1. Interpretare bene i bisogni del target. Tema di capacita di adattamento locale.
2. Sistema di distribuzione e vendita. Gli vogliamo vendere davvero i nostri prodotti?
3. Lanciare strategie di comunicazione e promozione coerenti. Bisogna avere un piano multicanale.

Promuovere un Made in Italy multi-locale
Oltre a questi fattori che, secondo Giuliano Noci, sono da interpretare e da sviluppare se vogliamo uscire da questo pantano comunicativo, aggiunge che manca la cinematografia che possa comunicare lo stile di vita all'estero come si faceva una volta. Pensiamo ai grandi registi di un tempo, che nei loro film promuovevano uno stile di vita italiano d'altri tempi, fatto di cortesie, gentilezze e belle donne. Dove sono finiti i film di qualità italiani? E i grandi registi?

Queste sono le slide di Giuliano Noci (a cui faccio i miei personali complimenti), dove potete trovare tutti i dati discussi in questo post. Consiglio la visione di queste Slide perchè sono contenuti anche i Video che ho citato.
E' stata una bella edizione, quest'anno, forse perchè i temi sono stati all'altezza, la partecipazione giovanile c'è stata e perché si sono avvalsi di partner "freschi" come Ignite Italia e Indigeni Digitali, che ha organizzato un bellissimo IDDrink presso il ReD, accanto all'Auditorium e dove Fabio Lalli, questa volta, ha superato se stesso con tante belle novità! Al prossimo anno!

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