Web 2.0 risorsa per le aziende italiane, ma poche lo sanno


Uso non a caso lo stesso titolo dell'articolo apparso ieri sul quotidiano "La Stampa".
Visto l'ultimo post sull'innovazione, leggere un articolo del genere non può che suscitare una mia reazione nei confronti dei dati pubblicati dal quotidiano. Chi vi parla è perfettamente in linea con il nuovo trend nel campo del marketing ("marketing innovativo" o "marketing 2.0") e credo sia triste vedere il proprio paese indietro di qualche anno, mentre oltreoceano si pensa addirittura al futuro.
I dati sono forniti dal "Primo osservatorio sull' e-business", che si occupa di monitorare l'avanzamento e la progressione delle aziende su internet.

Risulta infatti che:

Per il 98% del campione - 120 tra top manager ed imprenditori di primarie aziende italiane - fare e-business significa principalmente avere un sito aziendale.

A seguire, tra le altre applicazioni di e-business, emerge che le aziende italiane utilizzano attività di Web marketing (51%) e invio di newsletter (59%) per comunicare i propri prodotti e servizi. Meno della metà del campione utilizza il Crm (45%) e poco più di un terzo l'Extranet (38%), entrambi strumenti utilizzati per la gestione della propria base clienti.

E-commerce e acquisti online sono utilizzati solo da un terzo del campione (rispettivamente 28% e 31%) con una incidenza rispettivamente del 7,6% sul fatturato e del 7,0% sul totale acquisti.

Rimane bassa la percentuale delle aziende - meno di un terzo del campione (27%) - che fanno ricorso a strumenti come il Web 2.0 e attività di community (quali blog aziendali, forum, presenza su siti di social networking, etc.). Mentre solo il 16% del campione utilizza strumenti innovativi come il mobile (sms).

Tra le motivazioni (ed era prevedibile...) c'è la mancanza di cultura e di competenze interne (30%) ma anche di interlocutori esterni adeguati (14%), che andrebbe ad indicare una grande falla in campo della comunicazione in generale che ostacola sicuramente l'innovazione culturale e tecnologica di questo paese.

Del resto, per chi fa questo lavoro e vive di queste passioni, queste cose lo sa ed è abbastanza normale aspettarsi una notizia del genere sugli RSS. Ma il problema è ancora più grande a mio avviso. Non si riesce a capire come le aziende cerchino persone con anni (e anni..) di esperienza per una tipologia di marketing che è nato solo da qualche anno. Sembrerebbe proprio che per le soluzioni 2.0 in campo di marketing e comunicazione bisognerebbe aspettare di fare carriera. Ma il web 2.0 è adesso e fuori dalle nostre porte sicuramente ci possono essere delle opportunità interessanti da sfruttare, ma siamo svogliati, non lo sappiamo fare o sempre più spesso si sente dire "costa tanto". Siamo alle solite.

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