tag:blogger.com,1999:blog-91365389463499307872024-02-20T08:36:51.392+01:00Comunicazione PluraleCommunication, Marketing, Social MediaEnrico Pellegrinohttp://www.blogger.com/profile/13062877561217130350noreply@blogger.comBlogger53125tag:blogger.com,1999:blog-9136538946349930787.post-80052486328600908142013-02-23T16:48:00.000+01:002013-02-23T16:48:08.522+01:00Una Sicilia nuova: A Caccia di Pionieri (Palermo edition)Da molto tempo mi trovavo lontano dalla Sicilia, la terra in cui sono nato e cresciuto, ma che per opportunità di studio avevo lasciato in favore del centro Italia. Molti di voi avranno seguito i miei spostamenti a Roma e poi a Madrid ma molti ancora forse non sanno che dalla scorsa estate sono ritornato a vivere in Sicilia perché ho trovato un buon lavoro e devo dire che nonostante tutto sembra che qualcosa, dal punto di vista della comunicazione, si stia svegliando anche qui. Questo post non racconterà però le mie vicende, ma racconterà di una Sicilia nuova, che ho riscoperto grazie ad un evento in particolare.<div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-rQKaEhCd_RI/USjew4GTScI/AAAAAAAAB4E/NibGsWPu-f0/s1600/image.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="160" src="http://3.bp.blogspot.com/-rQKaEhCd_RI/USjew4GTScI/AAAAAAAAB4E/NibGsWPu-f0/s320/image.jpeg" width="320" /></a>Lo scorso weekend, precisamente il 16 Febbraio, si è tenuto a Palermo l'evento <a href="http://pionieri.progetto-rena.it/" target="_blank">"A caccia di Pionieri"</a> ospitato all'interno dell' <a href="http://www.nuovomontevergini.com/" target="_blank">Atelier Montevergini</a> e promossa dal <a href="http://www.progetto-rena.it/" target="_blank">Progetto RENA</a>, impegnato a innovare il paese in base a quattro pilastri: Apertura, Responsabilità, Trasparenza ed Equilibrio. Il loro motto è "un paese a regola d'ARTE" dove i quattro pilastri ne fanno da acronimo.</div>
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Il progetto RENA, con il suo evento "A caccia di Pionieri" si impegna a mettere in luce le idee dei giovani che si pongono come requisito quello di innovare attraverso il miglioramento della<span style="background-color: white; line-height: 20px;"><span style="font-family: inherit;"> </span></span><span style="font-family: inherit; line-height: 20px;"><b>qualità della democrazia</b>, accrescere lo </span><span style="font-family: inherit; line-height: 20px;"><b>sviluppo delle comunità locali</b> e stimolare la </span><span style="font-family: inherit; line-height: 20px;"><b>formazione e il talento.</b></span></div>
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La location mi è piaciuta molto anche perché ricorda molto l'<a href="http://romaeuropa.net/it/opificio.html" target="_blank">Opificio Telecom Italia</a>, sede di numerose iniziative simili a cui ho partecipato quando mi trovavo nella Capitale.</div>
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"A Caccia di Pionieri" è stato un evento in cui si è parlato delle giovani realtà che già contribuiscono o che vorrebbero contribuire allo sviluppo del Paese (in particolare della Sicilia) attraverso delle idee innovative. Il fattore comune e il senso di questo evento è sempre lo stesso: <b>collaborazione</b>, <b>conoscenza reciproca</b> e <b>networking</b>. Un vero e proprio centro di aggregazione di persone e idee che tentano di mettere insieme risorse e competenza per raccontare le storie dell'innovazione siciliana. Un posto per conoscere lo stato dell'arte delle startup siciliane che non credevo assolutamente essere così numerose.</div>
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I contenuti di quest'evento sono stati interessanti: molti hanno proposto delle soluzioni di <b>co-working</b>, segno che si inizia a condividere risorse e spazi per una collaborazione e cooperazione comune, dove all'interno potranno nascere altre idee e nuove startup. Diciamo che è stato piantato il seme per una crescita futura, il ché è di certo molto positivo e che mi lascia sperare un futuro migliore per questa meravigliosa isola. Altri si sono concentrati <b>sull'alimentazione</b> (<a href="http://www.codifas.it/" target="_blank">Codifas</a>) e in particolare verso la migrazione verso il biologico, altri ancora nel mettere a disposizione delle <b>imbarcazioni in cui è possibile far viaggiare i disabili per delle escursioni turistiche</b> (<a href="https://www.facebook.com/CoopGorgonia" target="_blank">Cooperativa Gorgonia</a>).<br />Interessanti anche le iniziative di <a href="http://www.addiopizzo.org/" target="_blank">AddioPizzo</a>, impegnata a proteggere le aziende e le attività che non pagano <b>il pizzo</b> e <a href="http://www.cutandpaste.it/" target="_blank">Cut & Paste</a> una frizzante design and web agency di Palermo.</div>
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Infine è stato un piacere avere modo di conoscere meglio le due realtà palermitane che avevo avuto modo di notare sui social network che si occupano di comunicazione e informazione in Sicilia. Parlo di <a href="https://www.facebook.com/sicilworld" target="_blank">SicilWorld</a>, una creative farm composta da giovani creativi molto validi e di <a href="http://www.rosalio.it/" target="_blank">Rosalio.it,</a> un blog presentato da <a href="https://twitter.com/deeario" target="_blank">Tony Siino</a>, che già da un pò di tempo fornisce informazioni su Palermo e dintorni rappresentando un vero e proprio aggregatore di contenuti in forma blog.</div>
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Il notevole numero di iniziative e la viva partecipazione dei ragazzi mi ha lasciato una buona impressione sull'evento. E' stato un piacere conoscere e scambiare quattro chiacchiere con alcuni di loro e spero di poter partecipare ad altre iniziative come questa per raccontare, da siciliano ritornato in Sicilia, il cambiamento di questa terra che migliora di giorno in giorno grazie ai ragazzi che ci vivono e la animano di belle idee.</div>
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Se volete saperne di più vi lascio <a href="http://app.tingout.com/Feb-21-11:49/1546/A+caccia+di+Pionieri+lo+storytelling+del+concorso+per+l+innovazione+organizzato+da+RENA" target="_blank">il link</a> dello storytelling e vi invito a cercare su Twitter l'hashtag ufficiale <a href="https://twitter.com/search?q=%23pionieri" target="_blank">#pionieri</a>.</div>
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<span style="font-size: xx-small;">Fonte Img: http://www.panormita.it/</span></div>
Enrico Pellegrinohttp://www.blogger.com/profile/13062877561217130350noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9136538946349930787.post-9923871242570029172012-03-06T17:52:00.000+01:002012-03-06T17:52:59.231+01:00Web Series & Web Star. Il successo passa dalla rete.<a href="http://www.franzrusso.it/wp-content/uploads/2011/12/web-tv-300x234.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="234" id="il_fi" src="http://www.franzrusso.it/wp-content/uploads/2011/12/web-tv-300x234.jpg" style="padding-bottom: 8px; padding-right: 8px; padding-top: 8px;" width="300" /></a>L'altra notte sono rimasto fino alle 5 del mattino a guardare le web series che propongono su YouTube. La cosa che mi è rimasta più impressa è l'altissima qualità delle riprese e la qualità della sceneggiatura. Certo, forse, la recitazione degli attori non sarà un granché, però la qualità del contenuto c'è e si vede. Perché voglio parlarvi di questo tema? Perché credo sia interessante analizzarlo sotto un profilo comunicativo.<br />
<br />Nell'ordine volevo parlarvi di 3 casi: "Lost in Google", "Freaks!" e infine volevo dire la mia su "Guglielmo Tell".<br /><br />"<a href="http://www.youtube.com/user/thejackall" target="_blank">Lost in Google</a>" è una web serie prodotta da "<a href="http://www.thejackalweb.it/" target="_blank">the jackal</a>" e parla di un tale che si perde all'interno del motore di ricerca di "Big G". Gli attori sono solamente 3 e ci sono alcune presenze d'eccezione come Caparezza. La serie conta al momento di 3 episodi. L'episodio 0 è stato creato da questi ragazzi e la cosa interessante è che gli episodi successivi sono stati realizzati grazie all'aiuto della community, in particolare grazie ai commenti che si possono inserire sotto il video di YouTube. La serie ha un'impronta comica ed è interessante vedere (dall'episodio 1 in poi) come hanno "ascoltato" i suggerimenti del pubblico per realizzare l'episodio successivo. Di rilievo è anche la fine delle puntate: grazie all'inserimento dei "migliori commenti" tengono incollati gli spettatori fino alla fine del video. Sto parlando di commenti come <i>"secondo me la ragazza dovrebbe mangiare una banana nella seconda puntata"</i> così, senza un motivo preciso. Un bell'esempio di engagement. Una bella strategia di marketing con l'ausilio dell' UGC e un bel modo di reperire idee per la prossima puntata. In definitiva posso dire che questo progetto mi è piaciuto molto anche sotto il profilo dell'idea, oltre che della realizzazione finale.<br /><br />"<a href="http://www.youtube.com/user/freakstheseries?feature=chclk" target="_blank">Freaks!</a>" invece è leggermente diverso. Una trama un pò più strutturata e con un cast più numeroso parla di alcuni ragazzi che si ritrovano in un determinato momento e in un determinato posto per poi svenire tutti insieme. Ho visto solo la prima puntata al momento e non posso dire ancora se mi è piaciuto o meno. Ma quello che sicuramente ho apprezzato è la qualità delle riprese e la narrazione in generale. La presenza di questa serie su <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Freaks!" target="_blank">Wikipedia</a> mi ha fatto capire che si può cercare il successo anche fuori dal mainstream, senza fare mille cortometraggi per cercare di sfondare nel mondo del cinema. Ho capito che se si ha una buona sceneggiatura, qualcosa di interessante da raccontare e dei buoni strumenti si può essere famosi, con poco, grazie web. Qualcosa che già sapevo ovviamente, ma questo è il primo caso italiano di successo, parlando di web series. All'interno del cast è presente anche Guglielmo Scilla, meglio noto come "Willwoosh". Ed è di lui che parlerò nel seguente paragrafo. E' interessante notare che gli abitanti della rete si "aiutano" l'un l'altro nel cercare la notorietà. Gente comune che riesce ad avere il successo che merita anche senza comparire in TV. Questo è quello che ho apprezzato di "Freaks!".<br />
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"<a href="http://www.youtube.com/user/willwoosh?ob=4&feature=results_main" target="_blank">Willwoosh</a>" a.k.a. <a href="https://twitter.com/#!/guglielmoscilla" target="_blank">Guglielmo Scilla</a> è un ragazzo. Un ragazzo normalissimo di Roma che tempo fa ha deciso di fare dei video parlando di sé stesso e di quello che pensa su alcuni argomenti. Lo vidi tempo fa quando ha iniziato la sua "carriera" e adesso scopro che è diventato famoso proprio grazie ai suoi video (in cui spesso si traveste per impersonare altre persone). Nel frattempo ha scritto libri e lavora per Radio Deejay. Secondo <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Guglielmo_Scilla" target="_blank">Wikipedia</a> è stato addirittura inviato da YouTube in America per visitare gli studi della Pixar, il suo sogno da quando era bambino. Che scopo hanno i suoi video? Nulla, se non quello di intrattenere e divertire. Non racconta nulla di utile, ma è un bel ragazzotto che piace alle ragazze e che diverte. Potremmo definirlo come <i>l'amico di tutti</i>, ma sul web. Mi ha colpito la sua spontaneità, anche a distanza di tempo e la sua capacità di sentirsi bene di fronte ad una telecamera (cosa non da tutti). Non si è montato la testa e non se la tira, nonostante i suoi 110 mila follower su Twitter, 233 mila iscritti al suo canale YouTube etc (fonte: <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Guglielmo_Scilla" target="_blank">Wikipedia</a>). Continua per la sua strada e sembra stargli bene così. Molti potrebbero criticarlo per la sua egocentricità, ma alla fine credo sia dovuto al fatto che non siamo ancora abituati culturalmente a vedere gente comune famosa sul web tanto quanto le star della TV e che spesso si ha un pò di invidia per non riuscire ad essere al suo posto.<br /><br />Perché questo post? Per dire semplicemente che spesso si parla di Web Star solo in teoria, ma è stato interessante vedere che c'è chi mette in pratica questo concetto. Molti sono stati i casi flop della rete, vi ricordate di "gemmadelsud"? A quanto pare il suo canale YouTube è stato rimosso per evidenti motivi ed è caduta nel dimenticatoio. Il suo era probabilmente un esperimento al pari di Guglielmo, ma con la stupidità non si arriva lontano. Meglio avere qualcosa da raccontare, una storia interessante e che sappia divertire e non annoiare e soprattutto non tirarsela come se si fosse un Dio sceso in terra. I tre casi che ho raccontato inoltre hanno dalla loro parte anche l'ottima qualità video, il ché non guasta.<br />
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Caso Bonus: "woork up".<br />
Da un pò di tempo <a href="http://www.twitter.com/woork" target="_blank">Antonio Lupetti</a>, persona che seguo e ammiro da tempo (leggo "<a href="http://www.woorkup.com/" target="_blank">woork up</a>" da quando scriveva in inglese), ha iniziato a fare dei video professionali che accompagnano il suo già famoso blog. Diciamo che si pone oltre la linea dei casi descritti precedentemente in quanto parte già da una notorietà di base e solo successivamente ha deciso di apparire in video. Parla dei temi a me cari (social media, internet e tecnologia) e i suoi <a href="http://www.youtube.com/user/woorkup?ob=0" target="_blank">video</a> sono diffusi principalmente tra gli "addetti ai lavori", ma lo fa in un modo particolarmente ironico e divertente, il ché rende i suoi video molto interessanti sia da un punto di vista informativo, sia da un punto di vista dell' intrattenimento. Un altro bell'esempio di v-log di qualità ma sicuramente con una finalità diversa rispetto ai precedenti casi.<br />
<br />Da questi casi desumo che:<br />
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<li>Se vuoi fare un v-log prima di tutto devi avere delle buone dotazioni tecniche.</li>
<li>Devi avere qualcosa da raccontare</li>
<li>Non devi essere timido ed essere consapevole di essere esposto ai commenti (anche negativi)</li>
<li>Devi essere "virale"</li>
<li>Da un punto di vista del contenuto: o diverti, o insegni (entrambe insieme è difficile, ma non impossibile).</li>
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Solo così potrai ottenere il successo che meriti. E azzardo anche un'ipotesi sul futuro. Magari un giorno potremo vedere delle sit-com di qualità che andranno in onda solo sul web, non come adesso che guardiamo tutti al mainstream delle series americane. Magari un pò più strutturati, magari all'interno di un canale su <a href="http://www.boxee.tv/" target="_blank">Boxee</a>, purtroppo senza ancora canali italiani. Internet mette a disposizione una "autostrada dell successo" che nessuno o pochi percorrono e soprattutto molti vanno fuori strada. Molti cercano il successo finendo su giornali e TV mentre c'è chi è grande e autonomo anche solo e soltanto grazie al web. Questo credo sia il giusto senso per la realizzazione di contenuti on line su YouTube. Questo è quello che, ancora una volta, ho imparato dal web.</div>Enrico Pellegrinohttp://www.blogger.com/profile/13062877561217130350noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-9136538946349930787.post-19918810482041114602011-10-06T13:46:00.000+02:002011-10-06T13:46:03.073+02:00Rest In Peace, Steve.Ieri sera la triste notizia. Mi stavo per addormentare ed ecco che in TV passa una Breaking News sulla morte di Steve Jobs, founder ed Ex-CEO di Apple. Quasi non volevo crederci.<br />
Ho deciso oggi di ricordarlo con un mio post:<br />
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<blockquote>
Nel 2009 ho comprato un Macbook e da lì in poi la mia produttività è aumentata diciamo dell'80% ed è impossibile non innamorarsi di questi prodotti. Attraverso questa esperienza e successivamente su iPad ho imparato a capire cosa c'è dietro la tecnologia. Non solo hardware, ma anche filosofia, cultura, estetica. La continua ricerca della perfezione di Steve era davvero il vantaggio competitivo di Apple. Certo, la sua personalità, così come viene raccontata nei libri, era diciamo molto forte, ma come ho avuto modo di ragionare oggi, non si raggiunge la perfezione con i mezzi termini. Non si fanno le rivoluzioni senza essere "folli". Se pensiamo all'universo, l'uomo è qualcosa di infinitamente piccolo. Ma ciò che rende grande l'uomo è il genio, e lo differenzia rispetto a tanti altri uomini.<br />
<span class="commentBody" data-jsid="text"><br /></span><br />
<span class="commentBody" data-jsid="text">Steve è stato per me un maestro, ma contrariamente a quanto si possa pensare, non perché amo la tecnologia e la Apple, ma come modello di uomo di impresa che mi piacerebbe diventare un giorno.</span><br />
<span class="commentBody" data-jsid="text">La sua coerenza, il suo stile, l'entusiasmo, è tutto ciò che spero di creare e offrire un giorno ai miei amici, clienti e collaboratori, per cercare di rendere migliore il mondo in cui viviamo. Steve lo ha già fatto e credo che sia nostro compito seguire i suoi grandi insegnamenti.</span><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-uE_f2InM65Y/To2Rb1fs3yI/AAAAAAAABYM/hHJJzXSTQW4/s1600/Schermata+2011-10-06+a+13.31.01.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="http://1.bp.blogspot.com/-uE_f2InM65Y/To2Rb1fs3yI/AAAAAAAABYM/hHJJzXSTQW4/s400/Schermata+2011-10-06+a+13.31.01.png" width="400" /></a></div>
<span class="commentBody" data-jsid="text">La semplicità. E' un valore molto difficile da perseguire oggi; viviamo in una società ultra complessa, piena di eccessi e di difficoltà, ma per Steve è stato sempre un valore fondamentale. Lo si nota dai particolari, dal design dei prodotti, dal suo modo di vestire e perfino dall'annuncio sul sito di Apple. Ci ha insegnato ad essere sé stessi. Grande insegmanento, al di là di ogni tecnologia. </span><br />
<span class="commentBody" data-jsid="text">Adesso possiamo dire di te che sei stato "il migliore prodotto Apple di Sempre".</span><br />
<span class="commentBody" data-jsid="text">Grazie di tutto Steve.</span></blockquote>
Enrico Pellegrinohttp://www.blogger.com/profile/13062877561217130350noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9136538946349930787.post-59906371590493264102011-06-14T14:43:00.001+02:002011-06-14T21:25:25.446+02:00Appunti del Forum Della Comunicazione 2011<a href="http://www.forumcomunicazione.it/images/box/box-com-2011.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img align="left" alt="" border="0" height="160" hspace="6" src="http://www.forumcomunicazione.it/images/box/box-com-2011.jpg" width="160" /></a>Lo scorso 7 e 8 Giugno si è svolto il 4° <a href="http://www.forumcomunicazione.it/"><b>Forum della Comunicazione</b></a>, promosso da <a href="http://www.comunicazioneitaliana.it/"><b>Comunicazione Italiana</b></a>, con lo slogan "Chi non comunica scompare".<br />
E' stata un'edizione molto interessante, a mio avviso, sia per la qualità degli interventi, sia per la proposta di contenuti e di riflessioni.<br />
Durante la sessione plenaria infatti si è discusso di molti temi insieme a <a href="http://www.linkedin.com/in/gnoci">Giuliano Noci</a>, <a href="http://twitter.com/#%21/carloi">Carlo Infante</a> e molti altri esperti del settore della comunicazione.<br />
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La sessione è iniziata con alcune percentuali sull'importanza della comunicazione (il 61% dice che è molto importante, ma il 25% è senza opinione) ma ancora la strada è lunga.<br />
Parlando di Imprese, Giuliano Noci ha individuato 4 punti su cui ha costruito un' importante tavola rotonda analizzando alcuni modelli.<br />
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<b>Modello di Joshi e Hassens (2008)</b><br />
Il modello mostra come la Brand Equity è fondamentale per supportare le vendite e quindi bisogna porre l'enfasi sugli assetti intangibili dell'azienda per attrarre nuovi talenti. Sempre più spesso le persone che intendono lavorare per una grande azienda danno molta importanza all'immagine dell'azienda.<br />
<br />
<i>"I talenti sono ricercatissimi... Google ha un problema di talenti perché vanno a Facebook e Twitter che hanno maggiore Brand Equity"</i><br />
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<b>Il modello di Corrado, Hulten e Sichel (2006)</b><br />
Gli <b>investimenti in Brand Equity</b>, servono non solo verso l'esterno, ma anche verso l'interno, perchè forniscono <b>motivazione, senso di appartenenza, riconoscibilità sociale, etc..</b> e infine provocano maggiore <b>Produttività</b> all'azienda.<br />
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<b>Torino e i 150 anni di Italia</b><br />
Una piccola parentesi su Torino e i festeggiamenti per il 150° Anno dell' Unità d' Italia e l'importanza di saper comunicare il Sistema Paese.<br />
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Poi <b>Paolo Torchetti</b>, ha parlato della differenza tra ieri e oggi, tra mondo 1.0 e mondo 2.0:<br />
<i>"Non si comunicava nel mondo 1.0 adesso disponiamo di molti più strumenti che non siamo abituati ad usare e nemmeno i professionisti sono abituati"</i><br />
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Ma la domanda è: Il rapporto è cambiato, sarà amore per sempre? Vero: c'è una tendenza ad andare verso i social, ma <u>non c'e un interlocutore</u>, ovvero, gli utenti di internet che usano questo strumento con consapevolezza ancora non sono una massa critica e non si prefigurano come interlocutore ideale per l'impresa.<br />
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Poi sono stati mostrati alcuni video molto provocatori:<br />
<b>"Made in china, </b><b>Made with china"</b> è un video che cambia paradigma della percezione del Made in China, nel senso che fino ad oggi siamo stati abituati a vedere i prodotti cinesi come scarsi di qualità, ma il video focalizza l'attenzione su come la realizzazione cinese è in realtà progettata nei paesi avanzati, segno quest'ultimo che la qualità c'è e che molti di noi comprano prodotti cinesi, senza saperlo o senza fare attenzione alla qualità.<br />
<a href="http://www.gamecenterachievement.com/website/game-images/angry-birds-rio.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" id="il_fi" src="http://www.gamecenterachievement.com/website/game-images/angry-birds-rio.jpg" style="padding-bottom: 8px; padding-right: 8px; padding-top: 8px;" width="200" /></a>Questo video è un bell'esempio di come una nazione come la Cina, si sta risollevando agli occhi del mondo, cercando di riscattarsi dalla reputazione avuta fino adesso.<br />
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Ma anche il <b>Brasile</b>, risponde a suo modo lanciando un'edizione del famoso gioco Angry Birds nella versione "Rio" voluta dall'agenzia del turismo brasiliano<br />
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Ancora, il vino Cileno, splendido esempio di coordinamento della promozione di un prodotto locale.<br />
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Domenico Arcuri, di Invitalia, ci ha parlato di Matera, che è uno straordinario esempio di recupero urbano per via dei famosi Sassi e ha aggiunto che<br />
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<i>"siamo bravi a lamentarci ma non siamo bravi a fare le cose, la promozione del prodotto (vini, ndr) in Sicilia è stata fatta 10 anni fa e adesso difettiamo di comunicazione, che sta sempre diventando la vera marcia in più dei cugini francesi. In passato, -</i>aggiunge<i>-, abbiamo comunicato forse troppo ma non sapevamo cosa comunicavamo. Ci siamo convinti noi stessi di cose che non esistono mentre i competitor hanno fatto molte cose.<br />
Vendere un sistema territoriale è come vendere un paio di scarpe, se fanno schifo è assurdo comunicarle"</i>.<br />
<b><br />
Come è messo il sistema Italia?</b><br />
La percezione dell'eccellenza italiana nel BRIC è soprattutto ricordata per <b>Moda</b>, <b>Agroalimentare</b> e <b>Automobili</b><br />
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La dimostrazione ultima del fatto che <u>non sappiamo comunicare</u> in Cina viene dal fatto che i cinesi <b>confondono l'eccellenza italiana </b>con Luis Vuitton e Chanel e aggiungono anche "Pizza" e "Spaghetti", ai loro Brand Preferiti. Questo dimostra che siamo davvero messi male per quanto riguarda la comunicazione verso la Cina. Abbiamo perso corona e scettro e chi pensa che siamo ancora leader mondiali di <b>Stile</b> (dove ancora ci è rimasta un pò la speranza) e <b>Qualità della Vita</b> si sbaglia di grosso (siamo tra il 3° e il 4° posto rispetto ai nostri competitor europei).<br />
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Un altro caso che è stato proposto per una riflessione è stato quello dell' olio <b>Olivoilà</b>, l'olio più conosciuto in Cina e venduto anche in India e Bangladesh. E' stato mostrato un video per certi versi abbastanza innovativo ma è un mix di musica spagnola, Santorini e parole che richiamano quelle italiane (incomprensibili), ma dalle vendite abbiamo capito che è stato un successone e che hanno capito come comunicare. E soprattutto il grande monito per noi Italiani è quello che <b>non siamo dei bravi esportatori </b>e se continuiamo così perderemo questi mercati importantissimi e alla fine loro non avranno un motivo per acquistare i nostri prodotti, anzi, stanno sempre più spesso producendo le loro specialità.<br />
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<b>Sfide per il futuro</b><br />
1. Interpretare bene i bisogni del target. Tema di capacita di adattamento locale.<br />
2. Sistema di distribuzione e vendita. Gli vogliamo vendere <u>davvero</u> i nostri prodotti?<br />
3. Lanciare strategie di comunicazione e promozione <u>coerenti</u>. Bisogna avere un piano multicanale.<br />
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<b>Promuovere un <i>Made in Italy</i> multi-locale</b><br />
Oltre a questi fattori che, secondo Giuliano Noci, sono da interpretare e da sviluppare se vogliamo uscire da questo pantano comunicativo, aggiunge che manca la cinematografia che possa comunicare lo stile di vita all'estero come si faceva una volta. Pensiamo ai grandi registi di un tempo, che nei loro film promuovevano uno stile di vita italiano d'altri tempi, fatto di cortesie, gentilezze e belle donne. Dove sono finiti i film di qualità italiani? E i grandi registi?<br />
<br />
<div style="text-align: left;">Queste sono le slide di <b>Giuliano Noci</b> (a cui faccio i miei personali complimenti), dove potete trovare tutti i dati discussi in questo post. <b>Consiglio la visione di queste Slide perchè sono contenuti anche i Video che ho citato</b>.</div><div id="__ss_8258997" style="text-align: center; width: 425px;"><div style="text-align: center;"><b style="display: block; margin: 12px 0 4px;"><a href="http://www.slideshare.net/marketingreloaded/giuliano-noci-innovazione-stile-e-valori-chi-non-comunica-scompare" title="Giuliano Noci - Innovazione, stile e valori: chi non comunica scompare!">Giuliano Noci - Innovazione, stile e valori: chi non comunica scompare!</a></b> <iframe frameborder="0" height="355" marginheight="0" marginwidth="0" scrolling="no" src="http://www.slideshare.net/slideshow/embed_code/8258997" width="425"></iframe> </div><div style="padding: 5px 0pt 12px;">View more <a href="http://www.slideshare.net/">presentations</a> from <a href="http://www.slideshare.net/marketingreloaded">Marketing Reloaded - The movement</a> </div></div>E' stata una bella edizione, quest'anno, forse perchè i temi sono stati all'altezza, la partecipazione giovanile c'è stata e perché si sono avvalsi di partner "freschi" come <a href="http://www.igniteitalia.org/">Ignite Italia</a> e <a href="http://blog.indigenidigitali.com/">Indigeni Digitali</a>, che ha organizzato un bellissimo IDDrink presso il ReD, accanto all'Auditorium e dove <a href="http://www.fabiolalli.com/">Fabio Lalli</a>, questa volta, ha superato se stesso con tante belle novità! Al prossimo anno!Enrico Pellegrinohttp://www.blogger.com/profile/13062877561217130350noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9136538946349930787.post-33570194429459543542011-05-24T14:45:00.000+02:002011-05-24T14:45:04.242+02:00Frestyl.com - Geolocalizzazione di eventi live<a href="http://frestyl.s3.amazonaws.com/public/frestyl-logo-lightbg-screen.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="http://frestyl.s3.amazonaws.com/public/frestyl-logo-lightbg-screen.png" border="0" height="94" src="http://frestyl.s3.amazonaws.com/public/frestyl-logo-lightbg-screen.png" width="320" /></a>Da tempo avrei voluto parlarvi di <a href="http://frestyl.com/">Frestyl.com</a>.<br />
Frestyl è un servizio che consente di conoscere le serate di musica dal vivo (e non solo) sfruttando la geolocalizzazione.<br />
Ho conosciuto questi ragazzi in occasione dell'ultimo <a href="http://www.igniteitalia.org/">Ignite</a> a Roma dove Arianna, la co-founder di Frestyl, ha presentato il suo progetto e devo dire che mi è particolarmente piaciuto, sia per l'idea di Startup, sia per le avanzate funzionalità che il servizio propone.<br />
<br />
Il funzionamento è molto semplice. Frestyl è organizzato in 3 categorie: <b>People</b>, <b>Artists</b> and <b>Venue</b>.<br />
In queste 3 categorie va connesso il proprio account, ovvero, se si è un gruppo dal vivo bisogna registrarsi come Artists oppure se si è un locale che ospita le bands bisogna registrarsi come Venue, se si è invece un assiduo frequentatore ci si registra come People e c'è la possibilità di aderire agli eventi.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-jBmgnE8Park/TdunGjmJt_I/AAAAAAAABTQ/mEI5EL7hRkE/s1600/Schermata+2011-05-24+a+14.42.37.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="168" src="http://4.bp.blogspot.com/-jBmgnE8Park/TdunGjmJt_I/AAAAAAAABTQ/mEI5EL7hRkE/s320/Schermata+2011-05-24+a+14.42.37.png" width="320" /></a></div>L'interfaccia del sito è molto semplice, lineare e immediata. La home principale mostra subito la mappa fornita da Google che consente di vedere subito le serate disponibili per il giorno di oggi, oppure è possibile sfogliare le date successive.<br />
<br />
Frestyl è molto utile se pensate di promuovere il vostro locale, il vostro gruppo musicale oppure se organizzate eventi.<br />
<br />
Interessante funzione messa a punto dagli sviluppatori è la possibilità di condivisione dell'evento. Dopo aver creato l'evento, è possibilie twittarlo oppure condividerlo su Facebook (se si ha collegata la propria fan page il sistema crea automaticamente l'evento su Facebook).<br />
<br />
Un' altra interessante funzione si trova sugli account personali: è possibile cliccare su "Mi Piace" e questo viene aggiunto automaticamente alla Fan Page di Facebook ad esso collegato.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-195FJQg8Nio/TdulgXR1YII/AAAAAAAABTM/yN0ntyQG2QE/s1600/Schermata+2011-05-24+a+14.35.12.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-195FJQg8Nio/TdulgXR1YII/AAAAAAAABTM/yN0ntyQG2QE/s1600/Schermata+2011-05-24+a+14.35.12.png" /></a></div>L'interesse verso questo servizio aumenta se si possiede un iPhone. Infatti è possibile scaricare <a href="itms://itunes.apple.com/us/app/frestyl/id359032852">l'applicazione ufficiale</a> che consente di visualizzare le venue sfruttando il GPS del vostro iPhone.<br />
<br />
Ovviamnente <a href="http://www.2manynights.com/">2manynights.com</a> ha approfittato di questo interessante servizio per organizzare gli eventi a Roma e ha aperto un <a href="https://www.frestyl.com/artists/2manynights">account</a>.<br />
<br />
Potete seguire Frestyl anche sul loro <a href="http://frestyl.wordpress.com/">blog</a> o sulla loro <a href="http://www.facebook.com/frestylnews">fan page</a>.<br />
Buon Divertimento e Buona Musica!Enrico Pellegrinohttp://www.blogger.com/profile/13062877561217130350noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9136538946349930787.post-71640734733693798612011-03-26T16:10:00.000+01:002011-03-26T16:10:59.182+01:00Sostituire la Ram del MacBook Bianco 2009Ho provato a cercare un tutorial sulla sostituzione della Ram in rete e non ho trovato molto, o meglio... non l'ho trovato subito. Dopo una breve ricerca sul sito originale della Apple, nella sezione dedicata alle <a href="http://support.apple.com/manuals/#macbook">guide dei MacBook</a> c'è una semplice lista in cui le date dei modelli rendono confusa la ricerca del proprio modello e su Google si genera confusione con i termini "macbook bianco" che spesso si riferisce al vecchio modello e se proviamo a mettere "unibody" si fanno avanti i modelli PRO in alluminio. E per i possessori di un semplice 'MacBook Bianco Unibody' di appena un anno?<br />
<br />
Scaricando la guida la Apple ci stupisce ancora una volta con le sue frasi ad effetto:<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://lh5.googleusercontent.com/-iXB_bQ5ZDyQ/TY3-Ki_xcRI/AAAAAAAABTI/9XIthqtWm9A/s1600/Schermata+2011-03-26+a+15.54.35.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="91" src="https://lh5.googleusercontent.com/-iXB_bQ5ZDyQ/TY3-Ki_xcRI/AAAAAAAABTI/9XIthqtWm9A/s400/Schermata+2011-03-26+a+15.54.35.png" width="400" /></a></div>Diciamo la verità, mettere le mani sul proprio Mac è un'esperienza unica. E' un'esperienza quando apriamo per la prima volta la scatola, è emozionante premere per la prima volta il tasto di accensione e vi assicuro che è emozionante anche fare il primo upgrade di RAM e vedere finalmente cosa c'è dentro il tuo meraviglioso compagno di lavoro.<br />
<br />
Ma adesso mettiamoci subito al lavoro:<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://lh4.googleusercontent.com/-Q_jPli3wPF8/TY30aTUB3tI/AAAAAAAABSg/0ZEmY7Z-NXA/s1600/Foto0020.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://lh4.googleusercontent.com/-Q_jPli3wPF8/TY30aTUB3tI/AAAAAAAABSg/0ZEmY7Z-NXA/s200/Foto0020.jpg" width="200" /></a></div>Tutto quello di cui abbiamo bisogno è di un piccolissimo cacciavite "a croce", la RAM ed ovviamente il nostro MacBook. Ricordo che il tipo di RAM utilizzato nei Macbook è di tipo <b>DDR 3 a 1066MHz PC8500</b>. In fase di acquisto è importante non sbagliare.<br />
<br />
<a href="https://lh5.googleusercontent.com/-LwT6g5i05xo/TY30wdai5JI/AAAAAAAABSo/FffBkzFdH5E/s1600/Foto0022.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://lh5.googleusercontent.com/-LwT6g5i05xo/TY30wdai5JI/AAAAAAAABSo/FffBkzFdH5E/s200/Foto0022.jpg" width="200" /></a><br />
<br />
1) Scollegare tutti i cavi e spegnere il Mac (non in stop, proprio spento). Capovolgere il Mac su una superficie non ruvida per non rovinare la cover, utilizzate qualcosa di morbido come ad esempio un tappetino per il mouse.<br />
<br />
2) Svitare con molta delicatezza le 8 viti che sono presenti.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://lh4.googleusercontent.com/-YGDrVUKMeGw/TY3003_rdYI/AAAAAAAABS0/X7qgUXnsfFU/s1600/Foto0026.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://lh4.googleusercontent.com/-YGDrVUKMeGw/TY3003_rdYI/AAAAAAAABS0/X7qgUXnsfFU/s200/Foto0026.jpg" width="200" /></a></div>3) Aprendo il coperchio scopro una piacevole sorpresa e cioè che il Mac è in <b>alluminio</b> al suo interno e il piattello esteriore è invece in gomma antiscivolo, con un buon grip, ma questo lo sappiamo bene.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://lh6.googleusercontent.com/-6qL6dWy-MaI/TY30453BpYI/AAAAAAAABS8/0kibhvS575k/s1600/Foto0030.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://lh6.googleusercontent.com/-6qL6dWy-MaI/TY30453BpYI/AAAAAAAABS8/0kibhvS575k/s200/Foto0030.jpg" width="200" /></a></div><a href="https://lh3.googleusercontent.com/-Wqdn319n33A/TY303SaE9eI/AAAAAAAABS4/JELOHLPutJ4/s1600/Foto0029.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://lh3.googleusercontent.com/-Wqdn319n33A/TY303SaE9eI/AAAAAAAABS4/JELOHLPutJ4/s200/Foto0029.jpg" width="200" /></a> 4) Notate subito la vostra Ram che si trova sopra il vostro Hard Disk ma vi chiedete dove sono disposti i due slot. Vi dico che sono messi uno sopra l'altro e quindi per intervenire su quello più basso dovete smontare entrambe le Ram. Nella foto accanto potete notare la differenza tra una Ram da 2GB (a sinistra) e una Ram da 1GB (a destra)<br />
<br />
5) Fate pressione sulle due levette ai lati della Ram verso l'esterno e vi si solleverà leggermente. Quando la ram sarà in posizione obliqua estraete piano piano con una leggera forza. A sorpresa, guardando bene, scoverete poi il banco inferiore.<br />
<br />
<br />
<br />
6) Inserite allo stesso modo la vostra Ram da 2GB, assicurandovi che le due Ram, viste da sopra siano perfettamente allineate. Se è tutto è corretto avete finito. Ricollocate ed avvitate tutto quanto e accendete il vostro Mac.<br />
<br />
NB: non so se cambi qualcosa variare l'ordine delle Ram in base alla loro dimensione. Ma se avete banchi di Ram di dimensioni diverse, consiglio di installare la Ram più grande nel "bank 0" ovvero quello più vicino all'esterno (come in foto).<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://lh4.googleusercontent.com/-LVs7Lm1j2bQ/TY307QsBX1I/AAAAAAAABTA/_q-_NiSwRRo/s1600/Foto0032.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://lh4.googleusercontent.com/-LVs7Lm1j2bQ/TY307QsBX1I/AAAAAAAABTA/_q-_NiSwRRo/s320/Foto0032.jpg" width="320" /></a></div><br />
Se tutto è andato a buon fine il Mac si avvierà senza problemi normalmente, altrimenti vi darà un segnale di errore, cioè un suono di sistema intermittente. Ma se ciò avviene non preoccupatevi. Con pazienza rismontate il tutto e procedete a staccare e riattaccare la Ram.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://lh4.googleusercontent.com/-IfuMBhgcsaY/TY36oZEVQpI/AAAAAAAABTE/eMbh5D4scA8/s1600/Schermata+2011-03-25+a+23.45.05.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://lh4.googleusercontent.com/-IfuMBhgcsaY/TY36oZEVQpI/AAAAAAAABTE/eMbh5D4scA8/s320/Schermata+2011-03-25+a+23.45.05.png" width="304" /></a></div><br />
Andando a verificare dovreste avere una schermata di questo tipo e vi congratulerete con voi stessi. <br />
<br />
Cambiare la Ram al proprio Mac è un'operazione <b>molto semplice</b> come abbiamo visto ed è pure l'unica azione consentita all'utente per intervenire sul proprio Mac anche in Garanzia. Non è possibile invece, intervenire sulla sostituzione della batteria: anche se è un'operazione altrettanto semplice è necessario rivolgersi all'assistenza ufficiale Apple oppure andare al più vicino <a href="http://www.apple.com/it/retail/romaest/">Apple Store</a> e prenotare una visita.Enrico Pellegrinohttp://www.blogger.com/profile/13062877561217130350noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9136538946349930787.post-82659194526685360072011-02-09T01:15:00.000+01:002011-02-09T01:15:18.614+01:00Social Media Week Roma: il mio calendario<div style="text-align: left;">In questi giorni si sta svolgendo in 9 paesi del mondo la <a href="http://socialmediaweek.org/">Social Media Week</a> - Il primo festival di Internet.</div><div style="text-align: left;">Molto ricca l'agenda e piena di relatori interessanti. Trovate l'agenda con tutti gli eventi della settimana in <a href="http://socialmediaweek.org/rome/schedule/">questa pagina</a>.</div><br />
<a href="http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTIpCAI7BnXjud1LZmIKwOfEtb-qHConEyCcQwbLV8vMveQWH6bQg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="125" src="http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTIpCAI7BnXjud1LZmIKwOfEtb-qHConEyCcQwbLV8vMveQWH6bQg" width="200" /></a>Lunedì ho partecipato all' evento denominato "<a class="url" href="http://takeactionpanel.eventbrite.com/" target="_blank"><span class="summary">Take Action! Online engagement and the power to change the world",</span></a><br />
<span class="summary">E' stato un panel molto interessante perchè nei vari interventi si è messo in evidenza come i Social Media possano davvero giocare un ruolo importante nella vita politica dei cittadini. Si è discusso non solo dei politici italiani, ma anche di casi eccellenti di coinvolgimento del popolo nella vita politica nel Sud America, del sito <a href="http://avaaz.org/">avaaz.org</a> e di molto altro ancora.</span><br />
<span class="summary">Interessante poi l'intervento via Skype in diretta dall' Egitto.</span><br />
<span class="summary">Questi sono stati i relatori: </span><br />
<span class="vevent"><span class="description"><ul><li style="font-family: inherit;"> <div style="text-align: left;"><span style="font-size: x-small;"><b>Dino Amenduni</b>, Social Media team Leader of Nichi Vendola, president Regione Apulia</span></div></li>
<li style="font-family: inherit;"> <div style="text-align: left;"><span style="font-size: x-small;"><b>Lasse Berntzen</b>, Professor of Vestfold University College, Norway, expert in e-government, e-democracy and online petitions</span></div></li>
<li style="font-family: inherit;"> <div style="text-align: left;"><span style="font-size: x-small;"><b>Gherardo Casini</b>, Head of the Global Centre for ICT in Parliament, a joint initiative of the UN and the Inter-Parliamentary Union, which explores and promotes the use of new media in Parliaments worldwide</span></div></li>
<li style="font-family: inherit;"> <div style="text-align: left;"><span style="font-size: x-small;"><b>Giulia Innocenzi</b>, Campaigner for Avaaz.org, TV anchor for “Generazione zero”, Annozero, Raidue</span></div></li>
<li> <div style="font-family: inherit; text-align: left;"><span style="font-size: x-small;"><b>Olivier Paul-Morandini</b>, founder of the European Emergency Number Association and promoter of the campaign for a unique emergency number for Europe.</span></div><div style="text-align: left;"></div><div style="text-align: left;"><span style="font-family: helvetica; font-size: x-small;"> </span><span class="summary"></span></div></li>
</ul></span></span><br />
Verso sera poi si è svolto presso <a href="http://www.artattackadv.com/">Art Attack Advertising</a> il primo <a href="http://www.amiando.com/social_media_aperitif.html">Social Media Aperitif</a>, con tanta bella gente, della buona musica in un' atmosfera molto social.<br />
<br />
Oggi 9 Febbraio invece vi segnalo questo importante panel dal titolo <span class="vevent"><span class="description"><a href="http://employee20.eventbrite.com/">"Employee 2.0 - Dalle relazioni istituzionali alle relazioni distribuite"</a> </span></span> per discutere dei "nuovi attori della comunicazione" ovvero gli "empower employee"<span class="vevent"><span class="description">. L'evento si svolgerà dalle 10:00 alle 12:00, presso la Sala degli Specchi</span></span><span class="fn org"><span style="font-size: small;"> del </span>Palazzo Giannelli Viscardi (Ateneo Impresa).</span><br />
<span class="fn org">Di seguito vi riporto i relatori:</span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span class="vevent"><span class="description"><ul><li><b>Giovanni Boccia Artieri</b> – Coordinatore del corso di Laurea in Scienze della Comunicazione, Università Carlo Bo</li>
<li><b>Stefano Epifani</b> – Docente di Tecnologie per la Comunicazione d’Impresa, Università La Sapienza</li>
<li><b>Alberto Marinelli</b> – Coordinatore del Corso di Laurea in Comunicazione Digitale, Università La Sapienza</li>
<li><b>Matteo Menin</b> – director @ Between S.p.A responsabile delle Attività di Consulenza Strategica legate all’area Consumer e Web</li>
<li><b>Luca Sarton</b>i – Team Leader, Social Media and Internet Marketing @ 123People.com</li>
</ul><span style="text-decoration: underline;">Modera</span>: <b>Alessio Jacona</b> - Giornalista e consulente di comunicazione online<br />
</span></span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span class="vevent"><span class="description"><br />
<span style="font-size: small;">Le ultime 2 segnalazioni infine riguardano altri 2 Aperitivi "Social" davvero imperdibili:</span></span></span></span><br />
<ul><li><span style="font-size: x-small;"><span class="vevent"><span class="description"><span style="font-size: small;"><a href="http://www.igniteitalia.org/appuntamenti/roma-9-febbraio-2011/">Ignite Italia Night</a> dalle 18:30 in poi, presso l'enolibreria <a href="http://www.bibli.it/">Bibli</a> a Trastevere;</span></span></span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><span class="vevent"><span class="description"><span style="font-size: small;"><a href="http://www.amiando.com/RUGKHNO.html">Happy Networking Hour</a> presso il Caffè Emporio a cura degli <a href="http://indigenidigitali.com/">Indigeni Digitali</a> e delle <a href="http://www.girlgeekdinnersroma.com/">GGD Roma</a>.</span></span></span></span></li>
</ul><span style="font-size: x-small;"><span class="vevent"><span class="description"><span style="font-size: small;">Ho deciso quindi di creare e mettere a vostra disposizione questo calendario pubblico con Google Calendar al fine di poter seguire le mie segnalazioni degli eventi dei prossimi giorni.</span></span></span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span class="vevent"><span class="description"><span style="font-size: small;">Più social di così... :-) </span> </span></span></span><br />
<span class="vevent"></span><br />
<h2 class="notranslate" style="font-weight: normal;"><span style="font-size: small;"><span class="fn org"></span><span class="adr"><span class="street-address"> </span></span></span> </h2><iframe frameborder="0" height="300" scrolling="no" src="https://www.google.com/calendar/embed?mode=AGENDA&height=300&wkst=2&hl=it&bgcolor=%23FFFFFF&src=m5f5b7lnp3h4skgg27qv6mpkko%40group.calendar.google.com&color=%2329527A&ctz=Europe%2FRome" style="border-width: 0pt;" width="450"></iframe>Enrico Pellegrinohttp://www.blogger.com/profile/13062877561217130350noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9136538946349930787.post-55714435194488873162010-12-24T15:03:00.001+01:002010-12-24T15:03:44.229+01:00Merry Xmas and Happy New Here!<div style="text-align: center;"><span style="font-size: large;">Merry Xmas and Happy New <u><span style="color: red;">Here</span></u>!</span></div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TQWGL1wsX9I/AAAAAAAABQA/IaX-ueu0WYc/s1600/banner_cp_natale2.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="http://2.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TQWGL1wsX9I/AAAAAAAABQA/IaX-ueu0WYc/s400/banner_cp_natale2.png" width="400" /></a></div>Ebbene si, arriva anche un secondo natale per Comunicazione Plurale. Con questo post non voglio parlare di comunicazione, ma voglio comunque comunicarti qualcosa. Ti voglio fare i miei più sinceri auguri di Buon Natale e mi auguro di vederti ancora "here" l'anno prossimo.<br />
<br />
Nuovamente qui, per crescere insieme.<br />
Nuovamente qui, per informarvi. <br />
Nuovamente qui, per condividere interessi e passioni.<br />
Nuovamente qui, per confrontarci.<br />
Nuovamente qui, per comunicare.<br />
Nuovamente qui, per rimanere in contatto con voi.<br />
Nuovamente qui, per dare il mio contributo.<br />
Nuovamente qui, per continuare a sentirmi vicino a voi. <br />
<br />
Nuovamente qui, <i>perchè mi piace un sacco starci!!!!</i> :-)<br />
<div style="text-align: right;">Tanti Auguri e grazie per il following</div><div style="text-align: right;">Enrico Pellegrino</div>Enrico Pellegrinohttp://www.blogger.com/profile/13062877561217130350noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9136538946349930787.post-960719883548674782010-12-21T15:26:00.000+01:002010-12-21T15:26:10.011+01:00Spotisquare è meglio di Cotchin! (atto II)<div style="text-align: justify;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TRCva1_HReI/AAAAAAAABQY/svdyibHrOX0/s1600/20101221143631.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://2.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TRCva1_HReI/AAAAAAAABQY/svdyibHrOX0/s200/20101221143631.jpg" width="120" /></a>Qualche <a href="http://www.comunicazioneplurale.com/2010/09/cotchin-e-meglio-di-foursquare-mobile.html">post</a> fa vi ho parlato di <a href="http://cotchin.com/">Cotchin!</a>, come un possibile (e valido) sostituto di <a href="http://www.foursquare.com/mobile">Foursquare Mobile</a>, in grado di far fare i check-in a coloro che non posseggono un dispositivo supportato (recentemente si sono aggiunti anche Windows Mobile e i Symbian, ndr).</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Io ho acquistato il <a href="http://wave.samsungmobile.com/">Samsung Wave</a>, che con il suo egregio <a href="http://www.bada.com/">Bada OS</a>, fa tutto alla perfezione ma ancora non è supportato ufficialmente dal team di <a href="http://www.foursquare.com/">Foursquare</a>, a cui chiedo di creare e sviluppare una applicazione per il Samsung Apps.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Tuttavia questo piccolo <i>deficit</i> non mi ha scoraggiato nei confronti dei <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Location-based_service">LBS</a>, anzi al contrario, sono sempre alla ricerca di tutte quelle web apps utili per far funzionare il GPS del Wave per generare i miei check-in con Foursquare.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Oggi quindi vi parlo di <a href="http://m.spotisquare.com/">Spotisquare</a>. Una web app molto interessante che credo mi farà abbandonare Cotchin! come servizio preferito. Ricordiamo che basta avere una connessione ad internet, un browser e il proprio telefonino ovviamente.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TRCvfIu4ybI/AAAAAAAABQc/Wo7wKmTUX9I/s1600/20101221143701.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://4.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TRCvfIu4ybI/AAAAAAAABQc/Wo7wKmTUX9I/s200/20101221143701.jpg" width="120" /></a>Il progetto sembra integrare due servizi, Foursquare e <a href="http://www.spotify.com/int/new-user/">Spotify</a> (per la musica in streaming). L'interfaccia grafica è molto simpatica, l'uso dei colori denota la fusione dei servizi (anche nel nome). La landing page, molto semplice, rimanda subito alla versione <a href="http://m.spotisquare.com/">mobile</a>. In generale è un sito web molto agile e sicuramente più gradevole di Cotchin! (anche se le scritte in corsivo non sono proprio leggibilissime, ma comunque ben <i>tappabili</i>). Comunque il servizio è valido e funziona. Utile poi dovrebbe essere questa famosa integrazione con Spotify, che consente di trovare le playlist ascoltate dai miei contatti Foursquare nel loro check-in. Sfortunatamente nessuno dei miei contatti usa questo servizio e quindi non posso parlare del suo funzionamento. </div><div style="text-align: justify;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TRCviw-X_sI/AAAAAAAABQg/uH1DhyJ4VjY/s1600/20101221143730.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="http://1.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TRCviw-X_sI/AAAAAAAABQg/uH1DhyJ4VjY/s1600/20101221143730.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="http://1.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TRCviw-X_sI/AAAAAAAABQg/uH1DhyJ4VjY/s1600/20101221143730.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="http://1.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TRCviw-X_sI/AAAAAAAABQg/uH1DhyJ4VjY/s1600/20101221143730.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://1.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TRCviw-X_sI/AAAAAAAABQg/uH1DhyJ4VjY/s200/20101221143730.jpg" width="120" /></a>Tappando su "me" si possono vedere tutte le informazioni riguardanti il nostro profilo, dalla foto ai badge, e soprattutto il nostro ultimo check-in. </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Vedere una comunità di sviluppatori intorno alle web apps di Foursquare fa sicuramente piacere e alla quale cui va il mio personale elogio. Abbastanza grave, invece, è sicuramente la mancanza di una app ufficiale per Bada da parte degli sviluppatori di Foursquare a cui chiedo gentilmente di spendere un pò di tempo per crearne una anche per tutti <a href="http://www.mobileblog.it/post/12813/samsung-wave-e-samsung-galaxy-s-danno-i-numeridi-vendita">i milioni</a> di utilizzatori del terminale Samsung. Uno smartphone abbastanza valido sia in termini hardware che software che piano piano, sgomitando sta cercando l'autorevolezza che merita. Forza Bada!</div><span id="goog_1681420178"></span><span id="goog_1681420179"></span>Enrico Pellegrinohttp://www.blogger.com/profile/13062877561217130350noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9136538946349930787.post-47320653891561100722010-12-05T22:50:00.004+01:002010-12-05T23:00:02.426+01:00Facebook New Profile. Prime considerazioni<div style="font-family: inherit;">Proprio qualche minuto fa ho aggiornato il mio profilo di Facebook alla nuova versione.</div><span style="font-family: inherit;">Per aggiornare il vostro basta cliccare su <a href="http://www.facebook.com/about/profile/">http://www.facebook.com/about/profile/</a> e iniziare il tour che ti illustra cosa è cambiato.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TPwHaRFSC-I/AAAAAAAABPo/bJ6vjVENxu8/s1600/Schermata+2010-12-05+a+22.42.27.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="205" src="http://1.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TPwHaRFSC-I/AAAAAAAABPo/bJ6vjVENxu8/s400/Schermata+2010-12-05+a+22.42.27.png" width="400" /></a></div><br />
<br />
<span style="font-family: inherit;">A primo impatto sembra essere più ordinato, con le foto e le descrizioni in bella mostra sul profilo che serve a dare una rilevanza maggiore alle tue informazioni di base e alla tua foto.</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Poi ho notato che oltre alla condivisione di Post, foto etc. adesso c'è un nuovo campo denominato "domanda", che a me al momento non funziona... sarà una specie di Yahoo! Answer? Ancora presto per dirlo.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TPwGkz4az3I/AAAAAAAABPk/qEitUOAy4SA/s1600/Schermata+2010-12-05+a+22.39.02.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="http://3.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TPwGkz4az3I/AAAAAAAABPk/qEitUOAy4SA/s400/Schermata+2010-12-05+a+22.39.02.png" width="400" /></a></div><br />
<span style="font-family: inherit;"><br />
A destra poi ci sono due sezioni: una con tutti i tuoi amici e l'altra con i tuoi familiari, messi in primo piano stavolta con tanto di foto (prima c'era solo il link).</span><br />
<span style="font-family: inherit;">La dimensione del font della bacheca centrale sembra essere diminuito in favore degli ad sulla sinistra che prendono circa 1/5 della pagina.</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Infine quando visitiamo un profilo di un nostro amico (uno a caso... <a href="http://www.fabiolalli.com/">Fabio Lalli</a>) sulla destra ci sono tutti i dettagli della vostra amicizia, come ad esempio amici in comune, foto insieme, i gruppi in cui siete iscritti etc. Utile.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TPwIK3ESovI/AAAAAAAABPs/8zJu3HMvwsc/s1600/Schermata+2010-12-05+a+22.44.41.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TPwIK3ESovI/AAAAAAAABPs/8zJu3HMvwsc/s320/Schermata+2010-12-05+a+22.44.41.png" width="246" /></a></div><span style="font-family: inherit;"> </span><br />
<span style="font-family: inherit;">Per adesso ho notato solo questi dettagli, del resto l'ho "installato" solo da qualche minuto.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"> </span><br />
<span style="font-family: inherit;">In generale mi piace, rende tutto più ordinato e maggiormente rivolto alle relazioni. Non forse del tutto simpatico l'ingrandimento delle pubblicità, ma nel complesso è tutto a portata di mano... o meglio, a portata di click!</span><br />
<br />
<span style="font-family: inherit;">Qui il <a href="http://www.youtube.com/watch?v=VBVa1SFvMyI&feature=player_embedded">video ufficiale</a>.</span>Enrico Pellegrinohttp://www.blogger.com/profile/13062877561217130350noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9136538946349930787.post-47555970087504559222010-11-09T15:27:00.000+01:002010-11-09T15:27:29.532+01:00Coca Cola Village, generare contatti o costruire un contesto?<div style="text-align: center;"><object height="385" width="480"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/xUv0GU5rfHg?fs=1&hl=it_IT"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/xUv0GU5rfHg?fs=1&hl=it_IT" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="385"></embed></object></div><br />
Questo video è stato proiettato ieri durante la lezione di Brand Managment.<br />
Subito dopo la fine di questo video il mio prof. chiede alla platea: "Secondo voi perchè Coca-Cola dovrebbe spendere tutti questi soldi in questa attività?"<br />
Io notai subito alcune cose interessanti, come ad esempio l'utilizzo dei <a href="http://www.rf-id.it/TAGS.htm">Tag RFID</a> e la partnership con Facebook per consentire, come dice la voce, il <i>"collecting the user data"</i> e per dare agli utenti <i>"a real time sharing experience".</i><br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">Sul "<i>collecting the user data</i>" avrei da fare un bell'approfondimento e richiederebbe un'altro post apposito così come anche l'idea di condivisione e di Web 2.0 ormai sta diventando talmente abusato da ricavarne in ogni dove profitto e dati personali. Ma sono problemi ampi e delicati che putroppo devo rimandare al momento.</span><br />
<span style="font-size: x-small;"><br />
</span><br />
Io ho un occhio forse troppo tecnico all'approccio di marketing e ieri piuttosto che rispondere alla domanda in versione "uomo di marketing", risposi che forse Coca-Cola con questo evento volesse cercare di spingere forzatamente i ragazzi ad associare i loro account Facebook in maniera tale da trattenere i loro contatti. Informazione molto utile all'azienda, quindi pertinente. Mi spiego meglio. Oggi come oggi avere una fan page per un'azienda è qualcosa di veramente importante, ma è importante anche avere una buona strategia per portare il target sulla nostra pagina. Il mercato inoltre è cambiato e non penso che ognuno di noi clicca ogni giorno la propria fan page preferita (l'attuale "mi piace"). Insomma, puoi anche essere Coca-Cola in persona, ma se non mi dai un buon motivo per cliccarti, io non ti verrò mai a trovare sulla tua pagina quotidianamente.<br />
<br />
Tutti parlano di Relazione con il cliente, il problema è arrivarci. <br />
<br />
Il mio ragionamento può sembrare contorto, ma tuttavia penso ancora che abbia una sua validità anche se è stato praticamente ignorato.<br />
<br />
Al suo posto è stata preferita ovviamente quella del professore probabilmente anche per via del fatto che è lui l'unico giudice e arbitro delle nostre considerazioni. Ubi Maior...<br />
Ovvero: le aziende ormai devono saper creare un contesto, oltre la brand personality oggi serve creare un mondo possibile dove far vivere l'esperienza alle persone così da poter essere <i>un canale per</i>. Il brand scende dal palcoscenico e si siede in mezzo alla platea. Insomma da persona a spazio attrattivo per condividere esperienza.<br />
<br />
Ok, condivido e penso sia ormai noto a tutti. Quello che forse non si è ancora compreso è: ma come faccio a fare i contatti? Come faccio a conoscere personalmente ognuno di loro? Come posso dare un nome e un cognome a chi vive la mia stessa esperienza? Io posso praticamente organizzare un festone meraviglioso a casa mia, dove offro da bere e mangiare (reason why), ma a che mi è servito se poi non mi faccio dare i numeri di telefono per organizzarne un'altra e stabilire cosi una relazione?<br />
Credo che con il Coca-Cola Village, l'azienda abbia voluto sì creare il <i>mondo possibile</i>, ma l'obiettivo vero credo sia quello di generare contatti.<br />
<br />
Una cosa è certa: ci possono essere entrambe le finalità, la mia un pò più tattica, l'altra un pò più strategica. Basta dirlo e riconoscerlo.<br />
<br />
Dunque il mio discorso completa quello (già ottimo) del professore, necessario per dare una visione un pò più pratica e completa sull'effettiva realizzazione delle cose. Scrivo questo post soprattutto per i miei colleghi, per dare loro la possibilità di discutere e approfondire, se ne avranno voglia le due visioni.Enrico Pellegrinohttp://www.blogger.com/profile/13062877561217130350noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-9136538946349930787.post-8226423213239527502010-11-01T22:57:00.000+01:002010-11-01T22:57:24.990+01:00Rome Startup Weekend - RiflessioniIeri si è conclusa l'edizione <a href="http://rome.startupweekend.org/">Romana</a> della <a href="http://startupweekend.org/">Startup Weekend</a> che ha visto il nostro progetto "QuickJobs" come vincitore.<br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">Brevemente: si tratta di passare 2 giorni insieme ad un team che si forma spontaneamente per generare una startup. Le idee di ciascun startupper vengono presentate all'inizio in 60 secondi circa (chiamato "Pitch"). Poi avviene una votazione delle 3 idee che ti hanno colpito di più. Poi ti candidi per lavorare insieme al tuo startupper prescelto, dichiarando le tue competenze principali e in che modo puoi contribuire al gruppo. Inizi il lavoro di gruppo e alla fine del weekend mostrerai a tutti la tua idea possibilmente realizzata e conclusa. Una giuria vota e decide il vincitore della Startup Weekend.</span><br />
<br />
<span style="font-size: small;">Ma non sono qui per dire cosa è stato fatto, per quello vi rimando all' <a href="http://blog.nicolamattina.it/2010/10/startup-weekend-roma-live-blogging/">ottimo post</a> di <a href="http://blog.nicolamattina.it/">Nicola Mattina</a> che descrive tutto quanto svolto in questi due giorni nei suoi appunti.</span><br />
<br />
<span style="font-size: small;">Invece vorrei spendere qualche parolina per il mio gruppo di lavoro che è riuscito a rendere questi due giorni un esperienza indimenticabile per me.</span><br />
<br />
<span style="font-size: small;">Inialmente non sapevo bene cosa fosse, spinto forse dalla curiosità che ruota intorno a questi eventi. In questi due giorni ho avuto la possibilità di collaborare, conoscere, confrontarmi, chiedere aiuto, consigli e spiegazioni a queste persone che insieme hanno formato un bellissimo team di lavoro.</span><br />
<span style="font-size: small;">Devo dire grazie a tutti quanti per avermi dato questa possibilità. E' stato interessante lavorare con voi, anche se per due giorni appena, anche se non ci conoscevamo prima è stata un occasione preziosa per me che vivo tutto questo come una passione.</span><br />
<br />
<span style="font-size: small;">QuickJobs è il vincitore, al di là dell'ottima idea di <a href="http://www.giulianoiacobelli.com/">Giuliano</a>, proprio perchè composto da persone speciali, aperti al dialogo e veramente competenti.</span><br />
<br />
<span style="font-size: small;">Ringrazio quindi tutto il fantastico team composto da </span> <a href="http://leoplct/">Leonardo Pellicciotta</a>, <a href="http://twitter.com/andreatorre">Andrea Torre</a>, <a href="http://twitter.com/fabiolalli">Fabio Lalli</a>, <a href="http://www.twitter.com/alisoba">Alisa Puracchio</a>, <a href="http://twitter.com/f4stidio">Gabriele Pannacci</a>, <a href="http://twitter.com/facens">Andrea Giannangelo</a>, <a href="http://twitter.com/ingdavidino">David Funaro</a>, <a href="http://twitter.com/crino77">Cristiano Severini</a>, <a href="http://twitter.com/lucalamesa">Luca La Mesa</a>, <a href="http://twitter.com/stefanianardo">Stefania Nardo</a> e infine <a href="http://twitter.com/Giuliano84">Giuliano Iacobelli</a>,<span style="font-size: small;"> che ringrazio perchè mi ha dato la possibilità di partecipare, di conoscerlo personalmente e devo dire è stato un onore per me lavorare insieme a lui.</span><br />
<br />
<span style="font-size: small;">Vi lascio il pitch finale di Giuliano che riassume un pò tutto il lavoro fatto e una demo davvero interessante, soprattutto per via del "marchingegno" creato per l'occasione.</span><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"> </span><object height="385" width="480"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/8T5gAw-iZOo?fs=1&hl=it_IT"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/8T5gAw-iZOo?fs=1&hl=it_IT" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="385"></embed></object></div><div style="text-align: center;"></div><span style="font-size: small;"><br />
</span>Enrico Pellegrinohttp://www.blogger.com/profile/13062877561217130350noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9136538946349930787.post-43243322866719144312010-10-01T15:11:00.000+02:002010-10-01T15:11:02.008+02:00Che cos'è il Follow FridayOggi è Venerdi e come le specialità di pesce arriva puntuale il Follow Friday.<br />
Vediamo insieme di che si tratta, facendo una piccola introduzione necessaria (se non sai di che cosa sto parlando, leggi il mio <a href="http://comunicazioneplurale.blogspot.com/2010/01/twitter-in-parole-moolto-povere.html">vecchio post</a>).<br />
<br />
Siete nuovi su <a href="http://www.twitter.com/">Twitter</a>, così come lo sono stato io quando mi sono iscritto. La prima sensazione che si ha quando ci si iscrive a Twitter è quella di inutilità, di incomprensione dei tweet (per via dei caratteri strani) e non si sa mai cosa inserirci nel proprio twitter feed che è ancora molto bianco.<br />
<br />
Altra domanda che ci si pone all'inizio è: "Dove posso trovare gli amici? Da dove inizio?"<br />
Bene, per questa seconda domanda si hanno 2 strade.<br />
La prima cosa da fare è quella di usare la ricerca automatica mediante il "Trova Amici" che permette di trovare gli amici presenti sugli altri network.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TKXW2M_qVTI/AAAAAAAABNk/takByll7kMI/s1600/Schermata+2010-10-01+a+14.31.25.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://1.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TKXW2M_qVTI/AAAAAAAABNk/takByll7kMI/s400/Schermata+2010-10-01+a+14.31.25.png" width="400" /></a></div><br />
La seconda strada è appunto quella del <a href="http://blog.merlinox.com/twitter-follow-friday/">Follow Friday</a>, una tipica usanza che ricorre ogni Venerdì tra gli utenti di Twitter. Tecnicamente si tratta di "menzioni multiple" (non è una parolaccia) con un hashtag condiviso che è appunto #FF.<br />
<br />
Questo perchè? Perchè se io metto nel campo di ricerca "#FF", mi compariranno tutti gli utenti che hanno fatto il Follow Friday e quindi posso iniziare da quei pochi following che ho a scoprire persone interessanti e scegliere di seguirli a sua volta, magari visitando i loro profili, magari leggendo le Twitter Bio.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="256" src="http://3.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TKXYQaEuEVI/AAAAAAAABNo/wDN7Ak2Jnrk/s320/Schermata+2010-10-01+a+14.43.38.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" width="320" /></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Esempio di ricerca #FF con le diverse tipologie. Ringraziamento-RT e FF semplice.</td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br />
</td></tr>
</tbody></table><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TKXYQaEuEVI/AAAAAAAABNo/wDN7Ak2Jnrk/s1600/Schermata+2010-10-01+a+14.43.38.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a></div>Esempio: Se consideri la persona Tizio una persona affidabile, che si occupa di tot cose, allora probabilmente farà un #FF con delle persone che si occupano dello stesso settore o hanno gli stessi interessi.<br />
<br />
Se riceviamo un #FF lo ritroviamo nella parte che riguarda le nostre "menzioni" (ovvero le persone che hanno parlato di noi).<br />
E' buona usanza anche ringraziare se si riceve un FF perché in questo modo, l'utente che ha composto il suo #FF, ha fatto sapere ai suoi contatti che ti ha segnalato positivamente sul suo Follow Friday.<br />
<br />
In generale, cosi come nei tweet non bisogna abusare di questa ricorrenza per elargire complimenti a destra e a manca, ma è un occasione per indirizzare le nostre attenzioni verso i tweet di persone interessanti per noi al fine di avere le notizie più importanti da seguire ovvero ancora una volta il fine ultimo di Twitter oppure è utilissimo per consigliare ai nostri follower altre persone interessanti da seguire.<br />
<br />
Ulteriori approfondimenti? Consiglio l'interessante <a href="http://www.matteostagi.it/2009/follow-friday-le-persone-da-seguire-su-twitter/">post di Matteo Stagi</a> e quello di <a href="http://blog.seolab.it/davidelicordari/2009/10/15/cosa-e-follow-friday-twitter-3-consigli/">Davide Licordari</a> su un uso più <i>tecnico</i> del Follow Friday.<br />
<a href="http://www.matteostagi.it/2009/follow-friday-le-persone-da-seguire-su-twitter/"></a>Enrico Pellegrinohttp://www.blogger.com/profile/13062877561217130350noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-9136538946349930787.post-11090989065245998072010-09-28T00:33:00.000+02:002010-09-28T00:33:21.570+02:00Cotchin! è meglio di Foursquare Mobile.Non tutti possediamo un iPhone o un iPod Touch per potere fare i check-in di <a href="http://foursquare.com/">Foursquare</a>, l'ormai famoso <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Location-based_service">Location Based Service</a> (LBS) di Crowley e Selvadurai. I telefoni che godono di un'apps dedicata sono, del resto, solo gli Android, i BlackBerry e gli iPhone. E allora che si fa, si rinuncia al servizio? Nient'affatto.<br />
<br />
Da qualche giorno ho acquistato uno splendido <a href="http://wave.samsungmobile.com/">Samsung Wave</a> (con <a href="http://www.bada.com/">Bada Os</a>) e nonostante sia dotato di GPS non ha ancora un'applicazione dedicata per questo social network. Mi ritrovo attualmente a fare i check-in tramite la <a href="http://foursquare.com/mobile/">versione mobile</a> ufficiale di Foursquare, che sebbene sia abbastanza veloce nel caricamento con il browser del telefonino (in pratica è tutto testo) rimane pressochè carente sotto il profilo della localizzazione automatica.<br />
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Stasera navigando e curiosando intorno a questo problema ho trovato un interessante sito mobile per utilizzare Foursquare e la geolocalizzazione. Si chiama <a href="http://cotchin.com/">Cotchin!</a> e nella versione mobile consente la localizzazione. Io l'ho provato e funziona abbastanza bene nonostante nella <a href="http://www.facebook.com/notes.php?id=110190085687921&notes_tab=app_2347471856">nota ufficiale di Facebook</a> ci sia scritto tra i "Non supportati" proprio il Bada Os.<br />
Il sito ha un interfaccia semplice, con grandi pulsanti "tappabili" e qualche icona per la condivisione su Facebook e Twitter che lo rendono più simile alle Apps dedicate che al sito mobile.<br />
Un punto di merito è anche la piena implementazione dell' HTML5, che a quanto pare supporta la geolocalizzazione (non chiedetemi come).<br />
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Sembra che Cotchin! sia stato creato soprattutto per il <a href="http://www.nokia.it/telefoni_accessori/telefoni_cellulari/nokia-n900#/main/home">Nokia N900</a> ("il primo Internet Tablet Nokia con funzioni telefoniche.") che abbandona il Symbian per un sistema operativo su base Linux. <br />
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Mentre tutti gli altri che non hanno un applicazione dedicata per Fourquare possono navigare attraverso il browser del telefono.<br />
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In semplici 3 passi è possibile "installare" Cotchin!<br />
1) Andare sul sito <a href="http://cotchin.com/m">cotchin.com/m</a> con il proprio telefonino oppure scannerizzare il seguente QRcode.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TKEYbfNAN9I/AAAAAAAABNc/C_rithdPnwY/s1600/qrcode.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" /></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Fonte: cotchin.com</td></tr>
</tbody></table><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TKEYbfNAN9I/AAAAAAAABNc/C_rithdPnwY/s1600/qrcode.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a></div>2) Autorizzare Cotchin! tramite la schermata del sito ufficiale di Foursquare. (Click "Allow").<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TKEW7zsD96I/AAAAAAAABNY/p_CFFU5U418/s1600/Schermata+2010-09-28+a+00.12.10.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="162" src="http://2.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TKEW7zsD96I/AAAAAAAABNY/p_CFFU5U418/s320/Schermata+2010-09-28+a+00.12.10.png" width="320" /></a></div>3) Iniziare ad usare Cotchin! (consiglio di aggiungerlo tra i preferiti, per un più facile reperimento).<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="192" src="http://3.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TKEZNAparaI/AAAAAAAABNg/U0Va2fYkzB0/s320/20100928002116.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" width="320" /></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Screenshot del mio Samsung Bada con la geolocalizzazione.</td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br />
</td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br />
</td></tr>
</tbody></table><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Non mi resta che augurarvi Buon Check-in!<br />
<a href="http://3.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TKEZNAparaI/AAAAAAAABNg/U0Va2fYkzB0/s1600/20100928002116.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a></div>Enrico Pellegrinohttp://www.blogger.com/profile/13062877561217130350noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-9136538946349930787.post-62184776185667198682010-08-24T19:21:00.000+02:002010-08-24T19:21:12.708+02:00Viralheat. Tutti i dati dei social mediaMi ha incuriosito un tweet di <a href="http://mashable.com/">Mashable</a> intitolato<span style="font-size: small;"> <i>"Get Free, Real-Time Social Media Data and Charts from ViralHeat"</i>. Ho deciso di seguire il link e mi sono ritrovato sul sito di <a href="http://viralheat.com/">ViralHeat</a>.</span><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/THP943B6fxI/AAAAAAAABNI/7PkUczA58LI/s1600/Schermata+2010-08-24+a+19.07.26.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="192" src="http://3.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/THP943B6fxI/AAAAAAAABNI/7PkUczA58LI/s400/Schermata+2010-08-24+a+19.07.26.png" width="400" /></a></div><span style="font-size: small;">Il <a href="http://mashable.com/2010/08/24/viralheat-social-trends/">post</a> di Mashable dice che il sito mette a disposizione tutti i dati di cui spesso si ha bisogno nelle nostre presentazioni o per semplice interesse personale. Ma non solo Social Media. E' possibile mettere a confronto anche i Browser ("<a href="http://viralheat.com/social_trends/chart/4489">Browser Wars</a>") più chiacchierati nel mondo della rete. I dati si riferiscono probablimente alle apparizioni su Twitter e su Facebook, ma sono sicuramente utili per la consultazione o per il monitoraggio.</span><br />
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<span onmouseout="_tipoff()" onmouseover="_tipon(this)">L'idea è quella di aiutare i blogger o gli esperti di settore a tenere traccia dei trend attuali di visibilità intorno ad un brand o ad una classifica di brand utilizzando dei comodi widget integrabili con il nostro sito o blog.</span><br />
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<span style="font-size: small;">Un esempio? Chi è il più chiacchierato tra <a href="http://www.foursquare.com/">Foursquare</a> e <a href="http://gowalla.com/">Gowalla</a> (aka "<a href="http://viralheat.com/social_trends/chart/4490">Location Wars</a>")?</span><br />
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<span style="font-size: small;">Alcuni tra i marchi più importanti si sono già serviti di questo servizio totalmente gratuito per gli utenti come ad esempio Microsoft, Nokia, HP, Coca-Cola e altri ancora.</span>Enrico Pellegrinohttp://www.blogger.com/profile/13062877561217130350noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9136538946349930787.post-38562010046361526292010-08-23T22:10:00.000+02:002010-08-23T22:10:38.580+02:00Scienze della Comunicazione: vecchi pregiudizi, nuove sfide.<a href="http://3.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/THLU3_2j_0I/AAAAAAAABNA/BXH72843YoU/s1600/01_fmt.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/THLU3_2j_0I/AAAAAAAABNA/BXH72843YoU/s320/01_fmt.jpeg" /></a>Generalmente l'estate non è fatta per pensare allo studio, soprattutto per coloro i quali sono appena usciti dal mondo della scuola e hanno affrontato gli esami di maturità è dura dover pensare al proprio futuro universitario. Tuttavia è una scelta da compiere e da ponderare abbastanza bene. Ormai sono lontano da queste scelte e sono diventato già un dottore in Scienze della Comunicazione e pertanto con questo post mi rivolgo a coloro i quali hanno intenzione di iscriversi in una delle tante facoltà italiane di Scienze della Comunicazione.<br />
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Fin dai primi anni di università ho sempre voluto raccontare la mia esperienza ai ragazzi dei Licei marsalesi affinchè potessero scegliere con criterio se è davvero la strada che intendono percorrere. Vista la mancata presenza di orientamento nelle scuole, fatta eccezione solamente per l'Università di Palermo. Noto con dispiacere che spesso c'è tanta confusione e ahimè in Sicilia ancora tanti pregiudizi. I genitori invogliano i propri figli ad intraprendere le professioni sanitarie perché questi garantiscono autorevolezza alla propria laurea oppure sempre più i giovani scelgono giurisprudenza perché pensano un giorno di diventare avvocati nella speranza di ottenere prestigio e lauti compensi, per non parlare di Economia ed Ingegneria di qualsiasi voglia tipologia.<br />
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La saggezza popolare non è del tutto sbagliata, è vero... e un detto dice <a href="http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20090829121821AAdcEkc">"L'uomo ha paura di ciò che non conosce"</a> e io all'età di 18 anni effettivamente non sapevo bene a che cosa andassi incontro. Scienze della Comunicazione è una facoltà ancora nuova e scarsamente accettata in paesi in cui la comunicazione è ancora primordiale. Ma a suo tempo ho avuto <a href="http://www.abcmedia.it/">una guida</a> (che ancora ringrazio) che ha saputo consigliarmi e ha suscitato in me la curiosità necessaria per intraprendere il cammino, da solo. A 18 anni poi la voglia di rischiare è poca, ma non ero della stessa idea.<br />
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Nonostante la città più indicata fosse Milano per i miei studi e magari l'Università privata, scelsi la città (Roma), ma non ancora l'Università. Feci i test di ingresso a <a href="http://lettere.uniroma2.it/">Tor Vergata</a> e a <a href="http://comunicazione.uniroma1.it/">La Sapienza</a>. Notai come il numero chiuso fosse rispettivamente 200 e 300 e non capii come mai la seconda, a corto di sedi e di aule, ne ammettesse 100 in più, poi lo capii ma non posso parlarne. Fui selezionato per Tor Vergata. Inizialmente pensai che si trattasse di una scelta di "serie B", ma non fu così. Iniziai a trovarmi bene con i colleghi e instaurai ottimi rapporti anche con i professori. A distanza di 3 anni esatti mi sono laureato, senza problemi, esame dopo esame. La magistrale idem.<br />
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Dopo questo breve racconto di come sono andate le cose, vi spiego cosa ne penso.<br />
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Se deciderete di fare SdC è perché ve lo sentite dentro già adesso. Perché amate le sfide e perché la curiosità e la vostra prima qualità. Se pensate che SdC sia fare il giornalista vi sbagliate. Le materie di giornalismo sono poche e comunque poco esaurienti dal punto di vista tecnico. Fare SdC deve essere un piacere, ed è necessaria tanta passione, passione nel capire l'importanza della relazione umana e passione nello stare insieme agli altri.<br />
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Non pensate a cosa sarete un giorno, ma a chi volete essere. A me spesso capita di incontrare persone che criticano costantemente i miei studi, definendoli con gli appellativi noti a noi del settore, ma spesso la mia determinazione e alcuni esempi chiarificano la mente di chi mi chiede e spesso ne esco vincitore. Dimostro che non tutto è fatto da numeri o da tecniche. Che è meglio avere delle buone idee ed essere pagati per quelle idee che lavorare tutta la vita da dipendente. (Il "Think Different" e la Apple sono un buon esempio). Spesso mi trovo a spiegare che la riflessione è centrale nella scelte da compiere in futuro e che spesso bisogna impostare bene la strategia di lungo periodo se non si vuol vedere crollare tutto come un castello di carte. La serie di competenze che viene fornita a SdC è generica e serve per diventare umani sotto ogni profilo ed è per questo che penso che chi sceglie Economia o Ingegneria o qualsiasi altra disciplina sia sicuramente un bravo professionista, ma poi perde la visione di insieme che a mio avviso è fondamentale per capire il senso del proprio lavoro. <br />
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Fare SdC deve essere una missione, una sfida. Prima con noi stessi, poi con gli altri.<br />
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Infine una questione sui numeri. Si dice che ci siano tanti laureati in SdC che non trovano lavoro. Questa è una falsa credenza tra le più dure a morire. Ho avuto modo di approfondire l'argomento proprio durante le nostre ricerche durante il progetto <a href="http://www.slideshare.net/epellegrino/stayopen-fireworksdotcom">Fireworks[dot]com</a> e abbiamo scoperto che l'82% dei neolaureati trova lavoro, soprattutto nel privato (il campione non sarà esauriente, ma la maggioranza è schiacciante)<br />
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Per ultimo vi lascio un consiglio. Probabilmente sarà pure vero che siamo in tanti a fare SdC, ma vi assicuro che in pochi nutrono davvero la passione che ci metto io nel difendere la disciplina e soprattutto la fiducia nel futuro. C'è ancora poca voglia di emergere e di distinguersi. Io ho rischiato e soprattutto, ho capito che la vera comunicazione non è solamente sui libri. E' necessario aggiornarsi continuamente, porsi tante domande, coltivare lo spirito critico e d'osservazione, fare le giuste amicizie e partecipare. E' necessario insomma vivere la quotidianità!<br />
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Potrei continuare all'infinito e dispensare ulteriori consigli, ma spero che questo post possa solo essere l'inizio di un dibattito sull'argomento e soprattutto se siete indecisi se fare SdC o meno mandatemi una mail e non abbiate esito nel contattarmi, saprò darvi le giuste dritte.<br />
Buona Estate e buon rientro!Enrico Pellegrinohttp://www.blogger.com/profile/13062877561217130350noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-9136538946349930787.post-87571601071433247112010-06-26T17:58:00.001+02:002010-06-26T18:28:33.587+02:00“Apocalittici e Integrati”, ancora, nell’era dei social network?<div style="text-align: right;">A cura di Giovanni Vitale </div><div style="text-align: right;"><br />
</div>Alcuni giorni fa ho pubblicato (in questo stesso blog) <a href="http://comunicazioneplurale.blogspot.com/2010/06/to-be-or-not-to-be-su-facebook-this-is.html">un post</a> sull’uso dei social media che ha destato un certo interesse, non solo fra gli specialisti della comunicazione ma anche fra chi tali strumenti utilizza senza stare a rimuginarci troppo. La cosa che mi ha maggiormente colpito nei commenti ricevuti, tanti e di cui ringrazio ancora, è stato il constatare come a prescindere dagli apprezzamenti verso i contenuti, per lo più lusinghieri, del pezzo e fatta salva la comune utilizzazione di tali strumenti, sia rilevabile la distinzione fra chi ne è, talvolta entusiasta, sostenitore e quanti invece ne hanno, pur con le dovute differenze, una certa diffidenza. <br />
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Mi è tornata, dunque, alla mente la nota dicotomia che diede il titolo al celebre saggio di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Umberto_Eco">U. Eco</a> ed il cui sottotitolo recita <i>“Comunicazione di massa e teorie della cultura di massa”</i>. Erano i primi anni ’60 e ci si cominciava ad interrogare sull’impatto che i mass media avrebbero avuto sulla psicologia e sulla stessa cultura di chi ne fruiva. Il saggio, che esaminava dal punto di vista estetico la comunicazione di massa, ne elaborava contemporaneamente un nuovo approccio teorico, pre-semiotico, per usare le parole dello stesso autore, ma siccome alcuni dei capitoli in esso contenuti erano già apparsi in diverse pubblicazioni ed avevano suscitato ampio dibattito, da cui emergevano punti di vista affatto contrapposti fra “moralisti apocalittici” e “ottimisti integrati”, “conservatori amareggiati” e “progressisti in tensione”, l’editore convenne con Eco che la dicotomia di cui andiamo dicendo avrebbe ben rappresentato il contenuto dell’intero saggio.<br />
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Oggi, nell’epoca della comunicazione globale, sarebbe del tutto anacronistico discutere sull’opportunità di elaborare teorie che spieghino gli effetti dei mass media, ciononostante risulta rilevabile un analogo atteggiamento nei confronti degli strumenti che l’evoluzione tecnologica mette a disposizione degli utenti, con lo spostamento, però, dagli effetti all’uso di tali strumenti. La cosa non è nuova, ricordo che all’inizio degli anni ’80, alla comparsa dei primi personal computer avveniva la stessa cosa: vi era chi, come me, era irresistibilmente attratto da quelle macchine e chi, altrettanto acriticamente, ne prendeva le distanze. Ricordo, con una certa nostalgia, l’entusiasmo che ci suscitò in alcuni, pochi, studenti il prof. <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ugo_Volli">U. Volli</a> quando, al dipartimento di comunicazione di Bologna, ci mise a disposizione un <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Apple_II">Apple II</a> su cui potevamo implementare i linguaggi di programmazione oggetto di parte dei nostri studi, e la diffidenza, se non la derisione, di altri di quello stesso dipartimento che ne ravvisavano la totale inutilità o peggio la pericolosità, se non altro per la nostra concentrazione verso lo studio. Volli ci insegnò, invece, come quelle macchine, i cui linguaggi erano sviluppati sulla logica, permettevano la dimostrazione di teoremi che la logica indicava come dimostrabili ma che non lo si era mai potuto fare a causa dell’enorme quantità di calcoli necessari cosa che, grazie alla velocità e potenza di memoria divenuta disponibile, poteva finalmente essere fatta. Eravamo all’inizio di quella che in seguito venne chiamata la rivoluzione informatica ma che, allora, generava discussioni animatissime fra quanti intuivano, auspicandolo, che gran parte della nostra cultura stava per mutare radicalmente e quanti, invece, erano fermamente contrari e che, preconizzando ogni sorta di male, avrebbero fatto di tutto per contrastarlo. <br />
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Dalla letteratura fantascientifica si mutuavano argomentazioni di ogni tipo, pro e contro: da un lato l’affrancamento dal lavoro fisico e di quello intellettuale più noioso, dall’altra l’asservimento dell’essere umano alle macchine che di lì a poco, una volta raggiunta oltre all’intelligenza la coscienza, avrebbero dominato e alla fine sterminato il genere umano. Integrati ed apocalittici appunto. Da allora tale dicotomia si perpetua e si rinfocola ad ogni innovazione tecnologica, specie se di forte impatto sociale. È avvenuto, per esempio, con le grandi scoperte genetiche e ora, venendo a noi, si manifesta con la diffusione in rete dei social network. Da un lato progressisti ottimisti che si integrano con tali strumenti trovandovi le più svariate ragioni di convenienza, dall’altra conservatori moralisti che con amarezza dissentono sull’uso di essi, magari solo per i più giovani… alcuni di essi che, addirittura, dichiarandosi “contro i mezzi e pur dentro i mezzi” ne accettano l’ineluttabilità individuandovi, però, la causa della degenerazione di valori fondamentali quali, ad esempio la vera amicizia o l’immagine della persona nella sua identità e da cui, ben presto, deriverà la mistificazione di ogni genuino rapporto sociale. Concludo questa nota dicendo che, secondo me, questo genere di discussioni, molto probabilmente, ha l’effetto di distrarre l’attenzione da questioni forse prosaiche, ma più utili ed immediate, tipo la qualità dei programmi di sviluppo delle piattaforme operative degli strumenti, e dalla programmazione determinata della loro disponibilità a maggiori fasce della popolazione, del loro utilizzo nei servizi sociali e di una approfondita (seria e serena) analisi degli aspetti legislativi e, dunque, dei diritti e dei doveri.<br />
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<div style="text-align: right;">Giovanni Vitale</div>Enrico Pellegrinohttp://www.blogger.com/profile/13062877561217130350noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9136538946349930787.post-17778251756299743792010-06-26T14:31:00.000+02:002010-06-26T14:31:57.433+02:00Blip.fm tra socialità e buona musica UGC.<a href="http://1.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TCXy__vqzgI/AAAAAAAABKQ/Tgox8rq5-L4/s1600/blip.fm.2.u.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/TCXy__vqzgI/AAAAAAAABKQ/Tgox8rq5-L4/s320/blip.fm.2.u.png" /></a>Molti di voi sicuramente utilizzeranno <a href="http://www.youtube.com/">YouTube</a> per cercare le vostre canzoni preferite e ascoltarle più e più volte. Ma forse non sapete che esiste un sito di nome <a href="http://www.blip.fm/">Blip.fm</a> che consente di fare esattamente le stesse cose ma con un valore aggiunto in più: la socialità della musica.<br />
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Blip.fm è un social network musicale dove non solo è possibilie ascoltare la musica tramite una stringa di ricerca, ma è anche possibile ascoltare gli altri "amici" e sentire cosa postano. Personalmente credo che la musica sia una delle cose più importanti della nostra vita, la colonna sonora fatta dai nostri artisti preferiti, dalle melodie che più ci piacciono e allora perché non condividerle? Del resto la musica è veicolo, espressione, conoscenza di noi stessi. Blip.fm inoltre ti permette di conoscere gusti e canzoni dei tuoi amici di sempre e vi assicuro che mi ha permesso di arricchirmi musicalmente.<br />
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Vediamo più analiticamente le caratteristiche:<br />
<b>Perché l'estensione .fm?</b><br />
Perché di fatto è come se fosse una radio. Immaginate una radio dove i broadcasters siano i vostri amici, oppure un jukebox in un locale dove ognuno porta il suo contributo. Si ascoltano le proprie canzoni ma anche quelle degli altri. Può piacere o non piacere, certo, ma è interessante vedere il punto seguente.<br />
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<b>Le amicizie ("Favorite DJ")</b><br />
Ovvio che i gusti musicali non sono proprio universali. Quindi Blip.fm consente di aggiungere ai propri favoriti i DJ che più si addicono ai nostri gusti (nonostante questi siano più o meno svariati) e quindi c'è maggiore probabilità di sentire le canzoni che più ci piacciono nel genere di riferimento. Un utile strumento.<br />
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<b>La mia playlist</b><br />
Se la ricerca di una canzone su YouTube rimane una scelta di breve periodo, Blip.fm conserva sul nostro profilo personale tutte le canzoni che abbiamo blippato fin dalla creazione del nostro account. Ovviamente è possibile riblippare, riascoltare e condividere.<br />
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<b>Badge e Props</b><br />
I primi sono dei riconoscimenti della carriera del DJ e i secondi sono degli apprezzamenti che si possono fare agli altri DJ, un pò come il "like" di Facebook, ma a differenza di quest'ultimo sono limitati e sembra che si ricarichino con il tempo. Forse per limitare gli apprezzamenti generali e per limitarli davvero a quelli più belli secondo noi.<br />
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<b>Newsletter</b><br />
Blip.fm ogni tanto sulla mail ti manda una classifica delle canzoni più gettonate su blip. Utile per capire i trend musicali e per conoscere delle canzoni (davvero belle) che non si conoscevano prima. Il tutto basato sugli utenti e non sulle <i>hit</i> del momento.<br />
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<b>Integrazioni con gli altri Social</b><br />
Ovviamente è possibile impostare sul proprio profilo i collegamenti a Facebook, Twitter e altri social network per dare comunicazione agli altri utenti dei nostri blip e quindi invitarli all'ascolto anche fuori da Blip.fm<br />
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Credo che questo elenco sia esaustivo dal punto di vista dei vantaggi dell'iscrizione a Blip.fm che una volta capito come funziona diventa una vera e propria droga per i <i>malati</i> di musica. Un flusso importante di buona musica e di conoscenza reciproca. Se avete bisogno di ulteriori consigli rimango a disposizione come sempre.<br />
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Il mio indirizzo su Blip.fm? Lo trovate <a href="http://blip.fm/epellegrino">qui</a>.<br />
Buon ascolto!Enrico Pellegrinohttp://www.blogger.com/profile/13062877561217130350noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9136538946349930787.post-42275284091688902162010-06-17T13:50:00.001+02:002010-06-26T18:11:03.133+02:00To be or not to be… su Facebook… this is the question!<div style="text-align: right;">A cura di Giovanni Vitale</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://rileggo.files.wordpress.com/2009/05/facebook2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="291" src="http://rileggo.files.wordpress.com/2009/05/facebook2.jpg" width="320" /></a></div>Essere presenti in un social network diventa sempre più una questione d’identità. Può ancora apparire incredibile a qualcuno, e perfino a tanti sostenitori del suo uso, ma che l’esserci ne comporta in modo determinante l’esistenza nel cyberspazio è ormai più che un’opzione, quasi una necessità, per tantissime aziende anche al di fuori dell’universo virtuale. Tanto più per chi opera nel campo della comunicazione, specie nel marketing, non essere presenti su Facebook o altro social media risulta un anacronismo insostenibile, un’idiozia inconcepibile, come essere avvocati muti o medici ciechi e sordi. Premesso tutto ciò diventa tuttavia ragionevole interrogarsi non tanto sulle straordinarie possibilità che lo strumento offre, lo si fa da più parti ed in modo sempre più articolato, ma piuttosto su alcune caratteristiche che forse definire limiti può ancora essere prematuro, ma che sicuramente ne minano l’efficacia. <br />
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Ovviamente mi riferisco a caratteristiche del programma e d’uso che, come tali, potranno mutare ed evolvere ma che, al momento, insistono chiaramente sulle possibili azioni che la pratica comporta per gli utenti. Per comodità in questa nota mi riferisco esclusivamente a Facebook ma credo che queste riflessioni siano applicabili anche agli altri social media. Vantaggio principale offerto dal social network è la possibilità di condividere informazione, possibilità che paragonata alla piazza fisica (piazza virtuale è stata definita), è a dir poco riduttivo sia per lo spazio in questione, non confrontabile con quello urbano, sia per il numero dei contatti al cui confronto quelli possibili in qualsiasi piazza cittadina sono infinitesimali, sia per i costumi in termini di look e di maniere, ovvero di rappresentanza nel senso di E. Goffman, dato che vengono messi in scena vari aspetti del comportamento. Non starò qui a chiedermi quali problemi sorgono nel fissare i riferimenti, non nel senso strettamente filosofico almeno, ma intendo sollevare la domanda su che tipo di identità personali si mettono in gioco, in che misura esse siano identificabili con quelle fisiche e giuridiche, almeno nel senso che ordinariamente attribuiamo ad esse. Mi pare altresì pertinente cercare d’indagare su che tipo d’informazione passa fra gli utenti ed a quanta di essa sia assegnabile qualche valore.<br />
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<a name='more'></a><br />
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Ora, partendo dal noto teorema di Shannon e Weaver (che la quantità dell’informazione in un canale è direttamente proporzionale al rumore), evidentemente al dilatarsi delle possibilità di scambio corrisponde, per la peculiarità del mezzo, un incremento della velocità con cui i messaggi transitano e, dunque, sfuggono alla possibilità concreta di riceverli, finendo per presentarsi all’attenzione in modo del tutto casuale. Il problema non è solo tecnico, ma anche per così dire, etico: un modo per diminuire il flusso dei cosiddetti post è quello di “nascondere” determinati contatti o amici, obbligandosi ad una discriminazione che molti trovano ripugnante o, quantomeno, contraddittoria dato che si è accettato o proposto di condividere la relazione o amicizia, come vien detta. Un altro è quello di tenere pochi amici, cosa che alcuni fanno, ma è una scelta difficilmente mantenibile proprio per la specificità dello strumento che spinge ad intessere più contatti, a socializzare con quanti più utenti è possibile, sebbene nel caso di Facebook ci siano dei filtri definiti anti-spaming che, paradossalmente, non consentono di “esagerare” nelle richieste di contatto, la cui portata è arbitrariamente fissata dal gestore del portale. Il problema di selezionare l’informazione è tutt’altro che peregrino, è il problema per eccellenza della rete e il paradosso di ogni motore di ricerca: più è potente meno informazione utilmente pratica fornisce, è nei criteri di raffinazione della domanda che si misura la bontà dei motori oltre che, ovviamente, nella capacità di reperire le informazioni dal maggior numero di database. L’uso dei tag, messaggi di richiamo che, chi mette l’informazione può notificare a chi desidera, ovviano al problema, ma solo dalla parte dell’emittente e comunque quando i contatti raggiungono un numero considerevole il problema riemerge tale e quale. È presumibile che solo con l’uso di filtri intelligenti, dotati di euristiche sofisticate e che elaborino profili di pertinenza il problema comincerà a trovare una qualche forma di soluzione, al momento tali algoritmi non risultano disponibili. <br />
<br />
Un altro problema che si riscontra è il potere pressoché assoluto di cui dispone il gestore nel decidere chi può restare e chi invece viene espulso dal social network, decisione assolutamente arbitraria che esso si riserva all’atto di rilascio del permesso di accesso o registrazione, con meno limiti per il gestore di quanto non avvenga per qualsiasi locale pubblico. Per tale decisione non è prevista alcuna forma di ricorso, ma di semplice appello che, a dire il vero, avviene in modo alquanto blando ed aleatorio, se và bene si sarà degnati di una laconica risposta che ribadisce la decisione di cancellazione. In un mondo che sempre più massicciamente fa uso di tali strumenti ed in cui interessi considerevoli orbitano, in cui numerosissime attività commerciali si affidano, ed è prevedibile che sempre più lo faranno, in tutto o in parte ai contatti del network, che in un mondo siffatto vi sia un anonimo tizio che in remoto, da Palo Alto o altrove, con un semplice click decida chi continua ad esistere e chi deve sparire con conseguente perdita di tutta la propria rete di relazioni, è qualcosa su cui riflettere seriamente. D’altra parte molto si discute su come tutelare le libertà civili, privacy ed altro nei social network, ma poco sul diritto di essere completamente cancellati o di continuare a “vivere” sul network e delle relative possibilità di verifica. <br />
<br />
Giovanni Vitale.Enrico Pellegrinohttp://www.blogger.com/profile/13062877561217130350noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-9136538946349930787.post-26733980485808173442010-06-13T12:48:00.001+02:002010-06-13T14:54:11.714+02:00FORUM COMUNICAZIONE 2010<div style="text-align: left;">Di quest'argomento ne ho parlato anche <a href="http://comunicazioneplurale.blogspot.com/2009/03/salve-tutti-gli-amici-di-questo-neonato.html">l'anno scorso</a> e ormai non ha tanto bisogno di presentazioni. Domani ha inizio il <a href="http://www.forumcomunicazione.it/">FORUM DELLA COMUNICAZIONE 2010</a>. Quest'anno si svolgerà nella bellissima cornice dell' <a href="http://www.auditorium.com/">Auditorium Parco della Musica</a> e si concluderà il 16 giugno. Il tema di quest' anno è "<i>dalla comunicazione digitale alla comunicazione tout court." </i>La partecipazione all'evento è come al solito GRATUITO.<i><br />
</i></div><div style="text-align: left;"><br />
</div><div style="text-align: left;">La scorsa edizione è stata davvero una bella esperienza per me. Ero e sono ancora uno studente di Scienze della Comunicazione e partecipare nel mio piccolo ad un evento del genere mi ha reso ancora più orgoglioso di fare parte di questo mondo. Andare al Forum della Comunicazione 2009 è significato per me non solo partecipare, ma anche capire che al di fuori delle "mura" dell'università esistono spazi in cui la comunicazione si fa, dove ci si incontra <i>per</i> la comunicazione e dove si discute degli argomenti inerenti ad essa. Non semplicemente un posto dove si comunica e basta. Il tema dell'anno scorso poi era incentrato sul Web 2.0. Potete capire la mia gioia.</div><div style="text-align: left;"><br />
</div><div style="text-align: left;">Un'ultima considerazione riguarda i miei colleghi, ora come allora. Partecipare a queste attività (Forum, <a href="http://www.igniteitalia.org/">Ignite</a>, eventi in genere) non è una perdita di tempo, che ruba tempo per studiare la materia di turno soprattutto nei periodi d'esame, anzi al contrario. Ormai i libri mi iniziano a diventare stretti e l'esigenza di uscire fuori e fare comunque comunicazione è diventato per me ormai una buona abitudine che non voglio assolutamente smettere di fare. Si discute, si parla, si conoscono persone fantastiche e soprattutto visto che la comunicazione evolve <i>rapidamente </i>ho avuto modo di notare che anche i nostri libri sono fermi ed inevitabilmente legati ad un presente che è destinato a diventare passato tra qualche mese appena. Ecco perché gli eventi di questo tipo segnano il passaggio del tempo contemporaneo che ti fanno capire cosa vuol dire essere un comunicatore in Italia, con le dinamiche, i temi, i personaggi della più straordinaria attualità. Il tutto ci serve per migliorare il nostro domani. Ma dobbiamo iniziare a capire l'<i>oggi</i>, non il <i>ieri.</i></div><div style="text-align: left;"><br />
</div><div style="text-align: left;">Vi lascio con un video postato da <a href="http://comunicazioneitaliana.it/index.php">Fabrizio Cataldi</a><i>. </i>E vi segnalo il <a href="http://www.forumcomunicazione.it/iscrizione.html">link</a> per accedere al sito ufficiale per l'accreditamento di domani.</div><div style="text-align: left;"><i> </i></div><div style="text-align: left;">A Domani!<i><br />
</i></div><div style="text-align: center;"><br />
<object height="385" width="640"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/xRKtKnWFMd4&hl=it_IT&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/xRKtKnWFMd4&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="640" height="385"></embed></object></div><br />
Errata corrige: Modifica relativa alla data: Ho scritto "domani". In realtà la data dell'inizio dell'evento è MARTEDI 15 GIUGNO. Mi scuso con tutti i lettori.Enrico Pellegrinohttp://www.blogger.com/profile/13062877561217130350noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9136538946349930787.post-63914238780550568502010-06-10T00:06:00.000+02:002010-06-10T00:06:05.473+02:00Microsoft Surface: nuovo mercato, nuovo prodotto.Mentre stavo cercando la <i>mission</i> di <a href="http://www.microsoft.com/it/it/default.aspx">Microsoft</a> per pura curiosità e per puro interesse personale, mi sono <i>perso</i> in un prodotto che non conoscevo. In un'epoca in cui tutti gli occhi sono puntati su Apple e i suoi "<a href="http://www.apple.com/it/ipad/">magici</a>" prodotti ecco che Microsoft <a href="http://comunicazioneplurale.blogspot.com/2010/03/courier-di-microsoft-invecchia-lipad.html">ancora una volta</a> mi stupisce. Le mie opinioni nei confronti dell'azienda sono positive solo nei confronti dei suoi prodotti HW. Credo fermamente che i sistemi Windows, che costituiscono il <i>core</i> dell'azienda, nonostante la notevole diffusione non servano a molto.<br />
<br />
Ritornando alla mia scoperta, ho visto che tra i prodotti dell'azienda di Redmond c'è un prodotto di nome <i>Surface</i>. Clicco e vengo reindirizzato al <a href="http://www.microsoft.com/surface/en/us/Default.aspx">sito del prodotto</a>. Apro e scopro un mondo fantastico e soprattutto capisco che anche in Microsoft ci sono fermenti tecnologici molto interessanti. Si sono inventati una specie di tavolino da salotto con una superficie (di vetro credo) sulla quale puoi fare di tutto e con il semplice tocco della superficie. Dalla visualizzazione delle tue fotografie fino alla scrittura delle note personali. Ma non solo. Questo tavolo magico (è proprio il caso di dirlo), infatti, è in grado di fare cose abbastanza <i>avanzate</i> come ad esempio il riconoscimento degli oggetti che gli si vengono poggiati sopra. Strabiliante sembra anche essere la possibilità della comparazione degli oggetti (come ad esempio due telefonini). <br />
<br />
Il <a href="http://www.microsoft.com/surface/en/us/Default.aspx">sito</a> è organizzato per aree tematiche e sembra che questo prodotto trovi il suo <i>habitat</i> presso albergatori, ristoranti, pub e anche presso l'<a href="http://www.microsoft.com/surface/en/us/Default.aspx">Hard Rock Café</a>.<br />
Riporto le funzionalità rilasciate dall'azienda prese dal <a href="http://www.microsoft.com/italy/stampa/comunicati_stampa/mag07/3005_surface.mspx">comunicato stampa on-line</a>: <br />
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<span style="font-size: x-small;">Surface computing, su cui Microsoft sta lavorando da diversi anni, include le seguenti funzionalità: </span><br />
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0"><tbody>
<tr><td class="listBullet" valign="top"><span style="font-size: x-small;">•</span></td><td class="listItem"><span style="font-size: x-small;"><b>Interazione diretta</b>: gli utenti possono “afferrare” le informazioni digitali con le loro mani, interagendo con i contenuti direttamente con gesti e contatti fisici, senza l’utilizzo di muose e tastiera; </span></td></tr>
<tr><td class="listBullet" valign="top"><span style="font-size: x-small;">•</span></td><td class="listItem"><span style="font-size: x-small;"><b>Multi-touch</b>: Surface computing riconosce più punti di contatto simultanei, non solo da un dito come un tradizionale touch-screen, ma da più di dieci oggetti contemporaneamente; </span></td></tr>
<tr><td class="listBullet" valign="top"><span style="font-size: x-small;">•</span></td><td class="listItem"><span style="font-size: x-small;"><b>Multi-user</b>: la forma orizzontale rende più facile per più persone sedersi intorno alla superficie contemporaneamente, permettendo un’esperienza collaborativa e faccia a faccia; </span></td></tr>
<tr><td class="listBullet" valign="top"><span style="font-size: x-small;">•</span></td><td class="listItem"><span style="font-size: x-small;"><b>Obiect recognition</b>: gli utenti possono appoggiare oggetti sulla superficie per richiedere differenti attività, tra cui il trasferimento di contenuti digitali. </span><br />
<br />
</td></tr>
</tbody></table>In realtà avevo visto qualcosa di simile al ForumPa 2010 presso lo stand della <a href="http://www.b-intouch.it/">B!</a> (una società romana operante nel settore dell'ICT) e avevo pure <i>toccato con mano</i> il loro prodotto dal nome Na-If. Sfortunatamente ho solo la loro brochure informativa e sul sito non sono riuscito a trovare migliori presentazioni di questo strabiliante prodotto.<br />
<br />
Microsoft Surface è davvero incredibile. Giusto a titolo d'esempio ho visto <a href="http://www.microsoft.com/italy/stampa/comunicati_stampa/mag07/3005_surface.mspx">un video</a> in cui un tipo con la sua fotocamera (dotata di Geolocalizzazione delle foto) semplicemente appoggiandola sulla superficie, non solo riusciva immediatamente a visualizzare le foto in essa contenute, ma riusciva a posizionare le foto sulla mappa in base alla geolocalizzazione. Difficile da spiegare, meglio vedere.<br />
<br />
Microsoft mi stupisce ogni giorno. Ma mi stupisce anche come mai Microsoft non sappia pubblicizzare (e quindi valorizzare) meglio questi prodotti a livello globale. Al di là o meno della commercializzazione <i>worldwide</i> non capisco perché queste splendide <i>chicche</i> aziendali e tecnologiche debbano rimanere dietro le quinte. <br />
<div style="text-align: center;"><br />
</div><div style="text-align: center;"><object height="385" width="480"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/ZoMTEzyDJ0g&hl=it_IT&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/ZoMTEzyDJ0g&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="385"></embed></object></div>Enrico Pellegrinohttp://www.blogger.com/profile/13062877561217130350noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9136538946349930787.post-56400114366925559672010-05-15T16:32:00.000+02:002010-05-15T16:32:44.323+02:00Truffa dei telefonini... io ci credo!Non so se questo tipo di cose mi mandano in bestia oppure se mi fanno sorridere.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div>C'è ancora gente che manda le cosiddette <i>catene di Sant'Antonio </i>con le motivazioni più svariate. Poco fa, mi è arrivata una mail con oggetto "truffa dei telefonini". Credevo che lo spam si fosse spostato sui social network, finalmente lasciando "libera" la casella di posta (rimangono però le mail commerciali, ovvio...) e che la gente ormai fosse convinta dell'inutilità. Perchè che io sappia nessuno ha trovato la felicità dopo 3 giorni, nessuno se non ha inviato a 10 persone ha avuto il malocchio o roba del genere, nessuno ha ricevuto denaro da Microsoft e nessuno ha fatto abbassare il prezzo della benzina grazie al boicottaggio di quel distributore.<br />
<br />
Ma questa è diversa... questa è speciale. Qui ci sono i nostri soldi, qui c'è l'impossibilità di <i>scappare</i> perchè ti "prosciugano" il conto. Vediamola insieme...<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/S-6u8MRsweI/AAAAAAAABGg/Hc2f0kolT-8/s1600/truffa.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="250" src="http://1.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/S-6u8MRsweI/AAAAAAAABGg/Hc2f0kolT-8/s400/truffa.png" width="400" /></a></div>Mi sono divertito a mettere alcuni commenti all'interno del documento...<br />
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Beh, innanzitutto è intestato FEDERCONSUMATORI.<br />
<br />
Il linguaggio risulta piuttosto colloquiale e informale (con tanto di tripla esclamativa "!!!"). Da che mondo e mondo il linguaggio burocratico non è di questo tipo. Per non parlare del fatto che è addirittura firmato e protocollato dal PROCURATORE DELLA REPUBBLICA (e chi più ne ha più ne metta).<br />
In basso troviamo 2 link uguali (anzi no, il secondo ha in più l' "http://") che rimandano ad un sito di Finanza on line. Sicuramente non alla Guardia di Finanza (www.gdf.it) a cui credo vogliano fare riferimento.<br />
<br />
Dulcis in fundo: la <b>OMNITEL NON ESISTE PIU' </b>e si sono dimenticati la TRE. Peccato che il documento è datato (..e protocollato ...ricordiamolo che è importante) o il 4 Marzo o il 5 Marzo 2010 (si, avete letto bene. Due date diverse).<br />
<br />
Questa volta la prendo a ridere e ci ho scritto un post sul blog, ma la prossima volta rispondo alla mail (e lì son dolori...) :-)Enrico Pellegrinohttp://www.blogger.com/profile/13062877561217130350noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9136538946349930787.post-50721303856291735822010-03-16T00:10:00.001+01:002010-03-16T00:13:17.596+01:00Lucky Strike T. Designer Award 2009 vince Marco De Santi<a href="http://2.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/S569SaQAU_I/AAAAAAAABF0/wJx-V-LB-ew/s1600-h/logoraymondloewy.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="185" src="http://2.bp.blogspot.com/_5xJ2ykIcFtg/S569SaQAU_I/AAAAAAAABF0/wJx-V-LB-ew/s200/logoraymondloewy.jpg" width="200" /></a>Questa sera sono stato invitato ad una premiazione svoltasi alle 18 presso l'Auditorium Parco della Musica qui a Roma per il <a href="http://www.raymondloewyfoundation.it/lucky-strike-designer-award-2009.htm">Lucky Strike T. Designer Award 2009</a> organizzata dalla <a href="http://www.raymondloewyfoundation.it/">Raymond Loewy Foundation</a>. L'evento, giunto alla sua 5° edizione, ha l'obiettivo di premiare le migliori idee di Design provenienti soprattutto dai lavori delle Università italiane e quindi dalle tesi dei ragazzi coinvolti. La <a href="http://www.raymondloewyfoundation.it/giuria-2009.htm">giuria</a> è stata di assoluta autorità, tra cui anche il mio prof. di Brand Design Antonio Romano, fondatore del network <a href="http://www.inarea.com/">Inarea</a> specializzato in corporate brand.<br />
<br />
La cerimonia di premiazione ha visto l'assoluta vittoria dei giovani che, provenienti dai migliori istituti di design italiani, hanno saputo dimostrare l'assoluta validità dei progetti presentati. L'aspetto che sembra avere avuto priorità tra i giurati è stata sicuramente quello della <i>funzionalità</i> dei progetti realizzati. Questo significa che quando si pensa al design non bisogna solo pensare al bello o all'architettura. Anzi al contrario, tra i commenti dal palco infatti si è data importanza al riuso/riciclo dell'acqua domestica, all'energia solare e più in generale alle fonti rinnovabili.<br />
<br />
Marco De Santi è stato il vincitore dell'edizione 2009 con il suo <i>"Titus: progettazione di un mezzo di soccorso marino per l'ambiente costiero"</i>. L'idea raccontata dallo stesso autore è stata quella di partire dal concept di una tavola da surf in poliuterano espanso per poi applicare un motore ad idrogetto che riesce ad arrivare fino a 12 nodi di velocità capace di aiutare i bagnini e le autorità marittime per il rescue costiero. L'idea è stata premiata dunque non solo per le qualità estetiche (forme) e funzionali (galleggiamento, fisicità etc.) ma anche per il servizio di utilità che quell'oggetto può svolgere.<br />
<br />
Complimenti dunque al giovane vincitore, ma anche a tutti gli altri che hanno avuto delle idee comunque brillantissime (sarà possibile vederle fino a mercoledi, sempre all'Auditorium) è hanno saputo dare un segnale forte alla platea: il design è giovane, un buon Maestro è però necessario.Enrico Pellegrinohttp://www.blogger.com/profile/13062877561217130350noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9136538946349930787.post-21434544616414939962010-03-15T00:39:00.002+01:002010-03-15T00:49:52.387+01:00Courier di Microsoft "invecchia" l'iPad<div style="text-align: left;">Mentre tutti parlano del nuovissimo <a href="http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/10_marzo_12/ipad-vendita-usa-telecamera_0e9157a4-2e19-11df-ab2a-00144f02aabe.shtml">iPad</a> della Apple (molti lo osannano, alcuni lo ordinano..) io oggi parlo del concorrente. Sembra una notizia di serie B, ma questa sera navigando su alcuni siti web ho appreso che forse l'iPad non è così tanto rivoluzionario. Anzi, c'è qualcuno che già lo sta rendendo "superato". Ovviamente sto esagerando, ma è stato proprio un video di <a href="http://www.engadget.com/">Engadget</a> a farmi conoscere il Courier che sembra essere la prossima risposta di Microsoft nei confronti di Apple. E lo fa con un certo stile: iPad ha uno schermo? Microsoft te ne mette due (e addirittura a forma di libro). iPad "copia", allarga e aggiunge il modulo 3G ad un iPod touch? Microsoft ti aggiunge un modo nuovo di navigare e di considerare il tablet con la possibilità di fare quasi tutto. I video seguenti sono illuminanti:</div><br />
<div style="text-align: center;"><object classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" width="437" height="265" id="viddler"><param name="movie" value="http://www.viddler.com/simple_on_site/dec196af" /><param name="allowScriptAccess" value="always" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><param name="flashvars" value="fake=1"/><embed src="http://www.viddler.com/simple_on_site/dec196af" width="437" height="265" type="application/x-shockwave-flash" allowScriptAccess="always" allowFullScreen="true" flashvars="fake=1" name="viddler" ></embed></object><br />
<br />
</div><div style="text-align: center;"><object classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" height="265" id="viddler" width="437"><param name="movie" value="http://www.viddler.com/simple_on_site/9a718e52" /><param name="allowScriptAccess" value="always" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><param name="flashvars" value="fake=1"/><embed src="http://www.viddler.com/simple_on_site/9a718e52" width="437" height="265" type="application/x-shockwave-flash" allowScriptAccess="always" allowFullScreen="true" flashvars="fake=1" name="viddler" ></embed></object></div><br />
I video e le animazioni sembrano "invecchiare" notevolmente già oggi il giovanissimo iPad. Non voglio assolutamente discutere sulla diatriba Microsoft Vs. Apple. Di queste discussioni sono pieni i forum e io non sarò io di certo ad aggiungere benzina sul fuoco. Ma vorrei fare comunque alcune considerazioni.<br />
<br />
Apple ha da sempre innovato: lo ha fatto utilizzando le tecnologie migliori, progettando prodotti e sistemi operativi davvero avanzati capaci di semplificare davvero molto l'esperienza d'uso di un pc. Microsoft ha sempre rincorso: spesso con prodotti pensati per la media degli utenti, che vanno bene per una "buona" esperienza (non si può dire di certo che usare Windows Vista è un esperienza esaltante) ma poi in fondo non è che porta delle novità sostanziali. Non ha mai avuto una sorta di leadership che guida un cambiamento. Sempre un passo indietro. Per come la vedo io la <i>prudenza</i> in questo caso non è mai una cosa negativa, anzi forse in Microsoft è qualcosa di strategico. Molto lateralmente sto seguendo alcuni trend di Microsoft (mi riferisco allo <a href="http://www.zune.net/en-us/products/zunehd/default.htm">Zune HD</a> e allo stesso <a href="http://gizmodo.com/5365299/courier-first-details-of-microsofts-secret-tablet">Courier</a>, per non parlare degli attuali <a href="http://www.windowsphone7series.com/">Windows Phone</a> ma anche del prossimo <a href="http://www.theapplelounge.com/cultura-societa/microsoft/microsoft-pink-phone-turtle-pure/">Pink</a>) e sto notando che da quando è nato l' iPhone nessuno si sta "calcolando" Microsoft. I Social Media sono piedi di articoli che riguardano in un modo o nell'altro Apple e quasi quasi parlare di Microsoft sembra contro corrente. Ma credo anche che a Redmond nel futuro prossimo se ne vedranno delle belle e sicuramente una volta stabilizzato il mercato la sfida sarà più aspra che in passato, ne sono certo.Enrico Pellegrinohttp://www.blogger.com/profile/13062877561217130350noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9136538946349930787.post-87585228524673865782010-02-12T14:55:00.000+01:002010-02-12T14:55:32.867+01:00Considerazioni sul Blogger e sulla BlogosferaVorrei fermarmi un pò a riflettere sull'argomento Blog e Blogger.<br />
Ormai è da più di un anno che ho iniziato questo esperimento e adesso è meno confusa l'idea che volevo dare a questa creatura; grazie ad alcuni insegnamenti universitari e non ho fatto un pò di chiarezza sull'argomento, ma tuttavia sono in fase di definizione sia la mission sia l'identità del blog, ma ci sto lavorando sodo. In realtà questo blog è nato proprio senza un motivo, mi piaceva esprimermi in una piattaforma on line, che potesse raccogliere le memorie, le competenze del mio viaggio verso il diventare grande, nel fantastico viaggio del divenire un "Professionista" (sul futuro, oggi come oggi, non ci giurerei molto) su cui dedico giornalmente tutto me stesso.<br />
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Penso che tra le caratteristiche che saltano subito agli occhi ci sia la <i>"solitudine"</i> del blogger. Si scrive, ma in fase di start-up si è molto soli, nel senso che hai pochi lettori e pochi commenti e nessuno che ti orienti a scrivere qualcosa di importante. Lo devi capire tu cosa scrivere, seguendo il mood o facendo di testa propria. Non mi aspetto grandi commenti ai miei post, so benissimo che un blog ha bisogno di almeno 2 anni per decollare e questi 2 anni devono servire a creare un network nella tanto famosa "<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Blogosfera">blogosfera</a>". Lavorare, lavorare e lavorare dunque. Spesso però si perde la fiducia e si vorrebbe abbandonare tutto. Ma io scrivo perché mi piace, scrivo perché lo preferisco al foglio di carta, al diario. Scrivo per servire la gente, per quelli che danno la comunicazione (off e on-line) come qualcosa di scontanto, ignorando del tutto che ci sono modi, metodi e studi (tanto studi) alle spalle. Un pregiudizio ancora oggi duro a morire. Il professionista della comunicazione (se non ad altissimi livelli) è visto come colui che "parla", ma parla sostanzialmente di niente (di tutto e niente, in ogni posto). Questo accade molto a livello accademico.<br />
<br />
Oltre alla solitudine ho notato che c'è anche un certo <i>narcisismo</i> tra i bloggers. Proprio perché chiunque ha la possibilità di scrivere (Internet e il web 2.0 ci hanno insegnato questo) vede l'altro blogger come un competitor (invece che un' opportunità per fare network). Ognuno crede di scrivere i post migliori, crede di avere la grafica più bella, ognuno crede di offrire un servizio. Io non mi estraggo da questo discorso in quanto blogger, ma è proprio in questa riflessione che mi sorge una domanda... "ma dove stiamo andando?" Addirittura mi chiedo "perchè si fa un blog?". Le logiche del Marketing innovativo ci dicono che tra i competitors dobbiamo vedere anche i competitors "invisibili", quelli cioè che non lo sono ancora o peggio ancora quelli totalmente imprevedibili (crack finanziari, crisi, arresti...). Io studio tutto questo. Ma a livello aziendale questo discorso ha un senso, ma a livello della "coda lunga" dei Bloggers? Ovvero competitors di che cosa? In una logica di "rete" (quella che usa la blogosfera) tutto questo non ha un senso perché parliamo di Hub, ma mi sfugge ancora come si possa diventare Hub in questo modo. Credo che l' Hub tende sempre a diventare "più Hub" e il piccolo nodo rimane sempre più il piccolo nodo. Mi chiedo, come in un' ottica collaborativa, di condivisione, come il web 2.0 tutto questo possa accadere. Ieri durante l'incontro all' Upter mi ha fatto riflettere questa cosa. Si parla tanto di comunicazione con euforia (io sono il primo a farlo), di modelli teorici di corporate blog etc., ma ieri ho visto che tutto questo ha un limite, la collaborazione tra i blogger pare essere solo teoria per il piccolo nodo. Per quanto ne so mi <i>intenerisco</i> quando vedo dei ragazzi che vogliono aprire un blog o fare del socialnetworking e mi impegno parecchio nel voler dare loro massima disponibilità e collaborazione. Insomma, se posso essere utile lo faccio volentieri (ecco perché spesso i miei post sono dedicati agli amici) ma ovviamente citando il mio blog come esempio (ecco il mio narcisismo :-)). Non servono a niente i lettori, se poi non ci puoi collaborare o trarre ispirazione. E del resto è più facile collaborare con il piccolo che con il grande. <br />
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Ci tengo a precisare che queste parole non sono riferite a nessuno dei miei colleghi (blogger e non), per carità, anzi sono sempre motivo di ispirazione e aggiornamento continuo, ma sono solo l'espressione legittima di uno studente di Comunicazione e le considerazioni di un Blogger alle prime armi in questo determinato periodo storico. Fermarsi e fare il punto della situazione credo sia una cosa normale ad un anno di distanza dall'effettiva presa di coscienza personale del vero mondo della comunicazione. Si rischia di tendere sempre verso ad infinito e non guardare le proprie risorse e i propri limiti. A questa riflessione bisognerebbe dedicare un evento per parlarne e confrontarsi in maniera orizzontale. E' un tema che mi sta molto a cuore. Tutto qui.Enrico Pellegrinohttp://www.blogger.com/profile/13062877561217130350noreply@blogger.com0